Cronaca

Il presidente, senatore Tino Magni, fa il punto della situazione in Italia: "Le condizioni di lavoro in questo paese sono drammatiche perché abbiamo mediamente tre morti al giorno e un infortunio ogni minuto"
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GENOVA - Ha scelto Genova come prima tappa la commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza presieduta dal senatore Tino Magni. Una scelta non casuale come ha spiegato lo stesso senatore: "Le condizioni di lavoro in questo paese sono drammatiche perché abbiamo mediamente tre morti al giorno e un infortunio ogni minuto. E' necessario alzare i controlli e la cultura della sicurezza - ha spiegato Magni al termine di un incontro in prefettura con le principali realtà lavorative e sindacali -. Siamo partiti da Genova perché abbiamo pensato di ragionare su alcune aree sistema e qui c'è un sistema portuale in particolare che non coinvolge solo i marittimi ma anche chi fa la produzione e la lavorazione e Genova da questo punto di vista ha un'esperienza positiva come hanno confermato le audizioni che abbiamo fatto. Dal 2005 ad oggi c'è stata una riduzione di infortuni sul lavoro grazie all'esperienza unica del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito".

Anche in Liguria i numeri sono purtroppo in aumento con 17 morti sul lavoro nel da gennaio a ottobre 2023, il doppio rispetto all'anno scorso.

L'incontro ha visto la Commissione confrontarsi con il prefetto di Genova Franceschelli con il commissario straordinario del porto Piacenza, con il comandante in seconda della Capitaneria di porto, con un rappresentante dell'ispettorato del lavoro, con l'Inail, con rappresentanti della prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Asl, con il presidente di Confindustria, con il presidente degli spedizionieri, coi sindacati e con rappresentanti della Culmv. Realtà che hanno avanzato richieste specifiche ai senatori presenti. "Ad esempio quella di fare più formazione e di mettere a disposizione più risorse proprio per fare formazione. Oltre a mettere a disposizione un presidio diciamo sanitario". "L'obiettivo - ha concluso Magni - è far sì che la sicurezza venga elevata perché ogni morte, ogni incidente sono una sconfitta. Quindi se noi interveniamo non tanto sulla repressione ma sulla prevenzione credo che sia meglio. Ovviamente per fare questo serve anche che chi sbaglia in qualche modo paghi".