Cronaca

La denuncia piena di rabbia sui social del titolare, l'attivista del vicoli Andrea Piccardo che ribadisce come la ricetta per risanare non può essere "la militarizzazione dei vicoli della politica di Bucci, ma serve l'ascolto dei cittadini e vera prevenzione"
1 minuto e 9 secondi di lettura

GENOVA- Era già successo ed è ricapitato: nella notte ladri vandali utilizzando un tombino hanno spaccato la vetrata e rubato all'interno di Mielaus, un negozio di miele di vico della Rosa nel centro storico della Maddalena di proprietà di un storico e poliedrico attivista dei vicoli, Andrea Piccardo, che di professione fa anche il fumettista e facendo riferimento a un protagonisti di una serie di film su squadra speciale anti-terrorismo composta da un gruppo di veterani militari, ha denunciato quanto accaduto sul suo profilo di Fb.


"E stamattina il rientro è di nuovo drammatico. Non so più come dirlo. Rimetteremo tutto a posto e come sempre faremo il nostro dovere ma mi pare molto chiaro che così non è plausibile lavorare.
Non si chiede un trattamento di favore ma il minimo sindacale, un minimo di assistenza.
Avete capito che i pattuglioni e le bardature da g.i.joe (Nrd G.I. Joe Global Integrated Joint Operating Entity) non servono a niente?.
Abbiamo più bisogno di ascolto e di capire che dove l'amministrazione ha alzato bandiera bianca, è stata sostituita da disperazione e povertà.
Non chiniamo il capo ma è tutto da rifare. Tutto.
La paventata repressione non ha sortito risultati, il piano carruggi non serve, i patti di sussidiarietà fatti così sono del tutto inutili. Si può tornare a ragionare insieme o è chiedere troppo?", conclude Piccardo con un ideale appello al sindaco Bucci e ai suoi assessori".

ARTICOLI CORRELATI

Venerdì 21 Aprile 2023

Arrestato nel centro storico mentre tenta un furto

Si tratta di un uomo di 54 Anni colto in flagrante
Domenica 09 Aprile 2023

Anti mafia, gli abitanti della Maddalena al Municipio I: "Facciamo memoria delle confische"

A scatenare la polemica dei residenti un ufficio confiscato ai Canfarotta, sulla cui saracinesca era stato dipinto un murales che ricordava la confisca. Il Municipio l'ha sostituita per mal funzionamenti ma ora manca una testimonianza