Cronaca

La vittima è l'imprenditrice Maura Cavallero, 58 anni, in vacanza a Bastia
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Maura Cavallero, 58 anni, di Sestri Levante, in provincia di Genova, è stata ferita da colpi d'arma da fuoco mentre si trovava in Corsica in vacanza con il compagno. Le sue condizioni sono ritenute gravi ma l'operazione a cui è stata sottoposta è andata bene.

Maura Cavallero è molto nota nel Levante Ligure in quanto proprietaria, con la sorella Claudia, di una storica società di vendita all'ingrosso di generi alimentari.

La coppia appassionata di "campeggio libero" aveva deciso di sostare per la notte in un parcheggio e non in un camping organizzato per tende, roulotte e camper.
"Verso le 22 - ha ricostruito il procuratore della Repubblica di Bastia, Arnaud Viornery - diversi colpi hanno raggiunto il loro mezzo, uno ha colpito e ferito la donna all'addome", mentre il compagno, di 43 anni, è rimasto illeso. La donna è stata trasportata in un primo momento al vicino ospedale di Corte. Lì, i medici hanno constatato la gravità delle ferite e hanno deciso di trasferirla in elicottero nell'ospedale più grande e attrezzato della zona, quello di Bastia, dove l'italiana è stata sottoposta immediatamente ad un lungo intervento chirurgico.
L'operazione "è durata tutta la notte - ha aggiunto il procuratore - ma nonostante la gravità delle ferite, la donna non è in pericolo di vita".
Contattata dall'ANSA la sorella di Maura, Claudia Cavallero, ha confermato che le condizioni della vittima "per fortuna sono stazionarie". "Speriamo tra qualche giorno di poterla trasferire a Genova. I medici sono stati bravi e pronti ad intervenire perché il proiettile ha attraversato l'intestino. Una seconda pallottola ha sfiorato la testa di Maura", ha aggiunto la sorella.

L'autore o gli autori dell'attacco al camper si sono dati alla fuga e la polizia non li ha ancora trovati, anche se la brigata di ricerca della gendarmiera di Corte è stata mobilitata sulle tracce dei fuggiaschi. "Abbiamo aperto un'inchiesta per tentato omicidio", ha aggiunto il procuratore, sottolineando poi che "la pista di colpi sparati accidentalmente non è quella privilegiata dagli inquirenti". I quali, a diverse ore dai fatti, non sembrano avere in mano certezze sul movente dell'aggressione a mano armata.