GENOVA - E' stata condannata a tre anni e sette mesi una ex badante di nazionalità russa accusata di abbandono di incapace aggravato dalla morte dell'assistita. Il pubblico ministero Gabriella Dotto aveva chiesto la condanna a sei anni. La corte d'assise, presieduta dal giudice Massimo Cusatti, ha prosciolto la donna dall' accusa di lesioni mentre ha ritenuto sussistente oltre all'abbandono anche la resistenza a pubblico ufficiale. La donna era stata denunciata a giugno 2021 dai familiari dell'anziana, assistiti dall'avvocato Rachele De Stefanis, che avevano detto di avere trovato la badante completamente ubriaca e l'anziana con lividi e ferite, oltre a grande sporcizia e degrado in casa.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, l'anziana, affetta da una grave demenza senile, mostrava lividi sul volto, torace e spalle, era disidratata e non prendeva le medicine da diversi giorni. In casa erano state trovate diverse bottiglie di alcolici vuote, cibo avariato e vetri rotti e la badante "completamente ubriaca". La donna era stata portata all'ospedale e poi in una casa di riposo dove era morta due settimane dopo, secondo l'accusa a causa delle percosse e dello stato di abbandono. Il giudice, invece, ha prosciolto la badante dalla accusa di lesioni. Ad aggravare la posizione della donna, l'aggressione agli agenti arrivati a casa.
La donna, difesa dall'avvocato Andrea Norese, è stata accusata di averli aggrediti e minacciati: "Voi non sapete chi sono io - aveva gridato ai poliziotti - io ho cinque case in Russia e ho come avvocato lo stesso di Berlusconi che è una potenza. Io me ne frego delle vostre leggi, a me basta una telefonata in Russia e voi siete morti".
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