VENTIMIGLIA-Caffè d'asporto scontato per chi verrà "privato di molti comfort" dopo l'entrata in vigore del nuovo decreto. "Dal prossimo 10 gennaio o, comunque, da quando i non vaccinati non potranno più sedersi a un tavolo, ho deciso che applicherò uno sconto sulle loro consumazioni da asporto, perché mi sembra giusto, visto che non potranno usufruire di un servizio completo." Lo aveva già annunciato con un post sul suo profilo Facebook e lo ripete Sonia Oliverio, proprietaria di una caffetteria in centro a Ventimiglia, in provincia di Imperia.
Circa duecento commenti, tra chi mostra solidarietà alla scelta della barista e chi la critica, e quasi cento condivisioni: è virale la scelta di scontare a 0,80 centesimi il caffè d'asporto per chi non possiede il super green pass, per chi non potrà, o non vorrà, bere all'interno del locale in saldo anche cappuccino e caffè latte. "Abbiamo avuto un'alluvione e il lockdown e mi hanno aiutata tutti: vaccinati e non vaccinati. Prima il non vaccinato non poteva prendere il caffè all'interno del bar, ma solo fuori o al bancone; ora neanche più al bancone. Mi sono messa nei loro panni. La vita è già triste così, perché levare pure la possibilità di bere un caffè? Sembra di tornare negli anni '40 del secolo scorso. Non è possibile che una persona paghi le tasse e gli venga negato di sedersi in un bar. Lo mettano obbligatorio il vaccino e lo farò anch'io."
La donna non è vaccinata, ma nel rispetto della normativa sanitaria effettua il tampone tre volte a settimana per poter lavorare. Una scelta che potrebbe apparire azzardata nell'imperiese una delle peggiori province d'Italia in quanto a dati Covid e che il primo gennaio registrava 368 nuovi positivi. "Non sono contro i vaccini, ci mancherebbe. Ho vaccinato entrambe le mie figlie, io stessa mi sono vaccinata contro diverse patologie, anche a pagamento. Però fatto una volta, dura per sempre o per tanti anni. Se c'è un'epidemia di vaiolo sono protetta, ma non è possibile che ci si debba vaccinare ogni quattro mesi."
IL COMMENTO
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