Cronaca

Fino a nuove disposizioni si conferma, in via precauzionale, nell’intero territorio comunale di Taggia e in parte di quello di Sanremo il divieto di utilizzo dell’acqua potabile tranne che per usi igienici
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TAGGIA - Sono attualmente in corso i 9 nuovi campionamenti effettuati da Asl1 sui pozzi che riforniscono l'acquedotto di Taggia nei quali è stato rinvenuto, a seguito dei primi 10 campionamenti, il solvente 1,2,3-Tricolopropano in quantità superiori ai limiti di legge.

I 9 nuovi campionamenti saranno conclusi entro la mattinata di oggi e i campioni subito inviati al laboratorio di Arpal. I risultati delle analisi sono attesi nelle prossime 24 ore. 

Il sindaco di Taggia (Imperia), Mario Conio, ha emesso una ordinanza che vieta l'uso dell'acqua in via precauzionale per fini alimentari anche previa bollitura. Analogo provvedimento è stato preso dal sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, limitatamente ad alcune frazioni in periferia.

La decisione è stata presa, nella tarda serata di ieri, al termine di un vertice in Prefettura a Imperia, al quale hanno partecipato anche sindaci o delegati dei Comuni limitrofi (Castellaro e Riva Ligure) per affrontare il caso.

Oggi il Comune di Sanremo attiverà le autobotti sul territorio, in collaborazione con Rivieracqua. Per le urgenze è disponibile il numero di pronto intervento 800/602800. I pozzi inquinati sono stati chiusi e oggi verranno effettuate le controanalisi da parte di Asl e Arpal. Sulle cause dell'inquinamento delle falde dell'Argentina a Taggia sono in corso accertamenti e indagini.

Taggia, solvente nell'acqua: vietato l'uso. Vertice in prefettura - I FATTI

Fino a nuove disposizioni si conferma, in via precauzionale, nell’intero territorio comunale di Taggia e in parte di quello di Sanremo, come da ordinanze già adottate dai sindaci dei due Comuni, il divieto di utilizzo dell’acqua potabile tranne che per usi igienici.

Sulle cause della contaminazione sono in corso le indagini ma al momento rimangono aperte tutte le ipotesi, anche quella del dolo. 

COSA È IL 1,2,3-TRICOLOROPROPANO -  L'1,2,3-tricloropropano (TCP) è un composto organico la cui formula chimica è: CHCl(CH2Cl)2. È un liquido incolore che viene utilizzato come solvente e in altre applicazioni speciali. L'1,2,3-tricloropropano è prodotto dall'aggiunta di cloro al cloruro di allile. Può anche essere prodotto come sottoprodotto, inoltre viene prodotto in quantità significative come sottoprodotto indesiderato della produzione di altri composti clorurati come l'epicloridrina e il dicloropropene. Storicamente è stato utilizzato come solvente per pitture o vernici, agente pulente e sgrassante e solvente. Viene anche utilizzato come intermedio nella produzione di esafluoropropilene. È un agente reticolante per polimeri polisolfuro e sigillanti.

EFFETTI SULL'UOMO -  È una sostanza irritante per gli occhi e il tratto respiratorio superiore. La sostanza è blandamente irritante per la cute. La sostanza può provocare effetti sul fegato e sui reni ad alte concentrazioni. Può provocare lesioni dei tessuti. In caso di ingestione può provocare: nausea, mal di testa, vomito, diarrea, sonnolenza, incoscienza. 

Rischi in caso di inalazione: può essere raggiunta abbastanza lentamente una concentrazione dannosa in aria per evaporazione di questa sostanza a 20°C. Effetti di esposizione a lungo termine o ripetuta: Questa sostanza è probabilmente cancerogena per l'uomo. Test su animali indicano la possibilità che questa sostanza possa provocare effetti sulla riproduzione umana. Si tratta di una sostanza nociva per gli organismi acquatici ed è in grado di contaminare le acque sotterranee. 

"Il solvente finito nelle falde del torrente Argentina è stato trovato in campioni di acqua prelevata in alcuni pozzi situati nella zona di Arma del Comune di Taggia e fanno pensare a un inquinamento, si spera localizzato, della falda acquifera, conseguente a possibili versamenti nell'area circostante". Lo ha detto all'Ansa l'ingegnere Valerio Chiarelli, direttore esecutivo di Rivieracqua, che spiega dal punto di vista tecnico come è avvenuto l'inquinamento. "Quasi sicuramente - prosegue Chiarelli - il minor apporto di acqua, a seguito del prolungamento del periodo siccitoso, potrebbe essere una concausa di questa minor diluizione di eventuali inquinanti". In pratica, se ci fosse stata più acqua, anche il fattore di diluizione avrebbe potuto essere maggiore. "Precisiamo che queste analisi, le quali indicano la presenza di un inquinamento ambientale, non sono previste nei normali esami effettuati per valutare la qualità per l'uso umano". A quanto sembra la presenza del solvente sarebbe stata accertata dall'Asl durante alcuni approfondimenti. 

"Regione Liguria, a stretto contatto con i Comuni interessati da questa problematica, sta monitorando attentamente la situazione – commentano il presidente Giovanni Toti e l’assessore a Protezione Civile e ambiente Giacomo Giampedrone –. Nel frattempo la Protezione Civile continua ad essere impegnata nella zona attraverso la fornitura di acqua potabile mediante autobotti e distribuzione di bottigliette, con i nostri volontari che stanno facendo la spola per rifornirla alle persone più anziane e fragili: un servizio molto importante per limitare i disagi alla popolazione. Il tavolo di coordinamento tecnico riunito sabato sera in Prefettura – concludono Toti e Giampedrone – si riaggiornerà non appena saranno resi noti da Arpal i risultati dei 9 nuovi campionamenti".

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