Cronaca

Dieci centimetri di neve a Busalla, Savignone e Casella, dove il disagio più grande è la mancanza del medico di base
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GENOVA -La prima neve dell'inverno che farebbe felici i genovesi è accolta quasi con indifferenza nell'entroterra della Valle Scrivia dove ai fiocchi sono abituati.


Ore 10 del mattino, a Busalla, circa dieci centimetri di coltre, la strada principale è un via vai di spazzaneve, l'unico inconveniente è segnalato nella villa comunale dove un albero è caduto sulla caserma della guardia di finanza.

A gestire l'emergenza sotto i fiocchi di neve che continuano a cadere è Enrico Reale, tecnico dei lavori pubblici del comune di Busalla, che conferma che le strade sono tutte percorribili e non ci sono frazioni isolate.

Il freddo però si fa sentire, nella vallata c'è appena un grado sopra lo zero: le strade sono semideserte e i negozianti annoiati hanno il tempo di fare due chiacchiere nei pochi bar aperti.

Spostandosi appena più su, nel comune di Savignone, ecco i pompieri di Busalla in azione sulle alture per un'auto finita in una scarpata. I vigili del fuoco effettuano il sopralluogo e tornano indietro: visto che non ci sono pericoli per le persone il recupero della vettura sarà effettuato dopo la nevicata, con calma.

Il sindaco Mauro Tamagna baratta volentieri qualche disagio ricordando l'ultima estate siccitosa: "La neve sciogliendosi diventa acqua per le nostre campagne".


Un ex operaio delle Acciaierie di Cornigliano in pensione a passeggio più della neve si lamenta della mancanza di un medico di base nel paese. Un problema annoso confermato dal sindaco, che spera in una riunione fissata per lunedì prossimo con i vertici della Asl.

A guidare uno degli spazzaneve in giro per Savignone è un fruttivendolo che racconta di essere in azione alle due e mezzo del mattino ed elenca con soddisfazione le frazioni liberate.

Poco lontano a spalare neve in un parcheggio c'è il giovane titolare di una pizzeria nel centro del paese, "per stasera ho più prenotazioni, per ora non hanno disdetto..."

Ancora appena più su,  nel comune di Casella, nell'allevamento Torri, con le mucche chiuse nei capannoni imbiancati, ci si consola con la vendita della legna, in Valle Scrivia sempre più utilizzata per le stufe visto il caro bollette dell'energia, come ricorda l'allevatore Davide Mannino: "I prezzi della legna sono lievitati anche per l'aumento dei nostri costi" precisa.

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