Cronaca

Nel dettaglio Autostrade per l'Italia ha patteggiato poco più di 600 mila euro mentre Spea 490 mila
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GENOVA -  Il giudice per l'udienza preliminare Matteo Buffoni ha accolto il patteggiamento di Aspi e Spea nell'ambito dell'inchiesta sui falsi report sui viadotti, le barriere antirumore difettose e la sicurezza delle gallerie nata come secondo filone di quella sul crollo del viadotto Morandi. Le due società pagheranno oltre un milione per uscire dall'inchiesta.

Nel dettaglio Aspi ha patteggiato poco più di 600 mila euro mentre Spea 490 mila. La procura aveva dato parere favorevole: con il patteggiamento il giudice ha "certificato" il cambio di passo della nuova gestione di Aspi, in continuità con la scelta del primo patteggiamento per consentire all'azienda di proseguire il suo piano di ammodernamento e garantire continuità al servizio. Autostrade e Spea avevano pagato circa 30 milioni nel patteggiamento sul crollo del ponte Morandi (LEGGI QUI), uscendo ufficialmente dal processo penale. 

Il 20 ottobre è prevista l'udienza per la selezione delle intercettazioni in questo secondo filone di indagine che vede indagate oltre 50 persone tra le quali oltre a Nanni l'ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci, Michele Donferri Mitelli, ex responsabile delle manutenzioni di Aspi, Paolo Berti, ex direttore delle operazioni centrali, Antonino Galatà, ex ad di Spea, la società che si occupava delle manutenzioni. Le accuse vanno dall'attentato alla sicurezza dei trasporti al falso, dalla frode alla tentata truffa. I pm avevano spiegato: prima del crollo nella galleria Bertè sulla A26 Genova-Gravellona Toce dalla cui volta a dicembre 2019 si staccarono due tonnellate di cemento, la Commissione permanente delle Galliera aveva imposto da Aspi la chiusura dei tunnel a rischio. Disposizione disattesa fino al 2020. 

A fine ottobre i pubblici ministeri Stefano Puppo e Walter Cotugno notificheranno l'avviso di conclusione delle indagini mentre la richiesta di rinvio a giudizio potrebbe arrivare entro fine anno. Per il filone principale è invece iniziato il processo: mercoledì i giudici decideranno quante delle oltre 600 parti civili ammettere.

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