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Manca una settimana, poco più, alle elezioni europee ed è giunto il momento di tracciare una riga e scegliere partito e candidati. Confesso di non avere ancora deciso né l'uno, né l'altro, ma questa è roba personale e ognuno farà il proprio percorso. Per aiutarmi ieri sera mi sono lasciato tentare dal test del Corriere della Sera che dovrebbe aiutare a trovare il partito che meglio risponde alle proprie convinzioni: è un'idea simpatica e su di me è stato abbastanza accurato, provatelo. 

La campagna elettorale è stata abbastanza molle, come spesso accade per questo genere di consultazioni, e soprattutto inutilmente personalizzata dai big: da Giorgia a Elly, passando da Antonio, Matteo e Carlo, i leader di partito hanno caratterizzato il dibattito che, di fatto, non si è minimamente occupato dei temi europei.

Ed è un vero peccato perché al parlamento europeo non manderemo donne e uomini a rappresentarci per discutere di premierato o separazione delle carriere, ma per garantire all'Italia, e ai vari territori che la compongono, il maggior peso possibile nella definizione delle politiche comunitarie. 

Per farlo vi suggerisco di spulciare tra i curricula e le storie personali di coloro che ambiscono alla poltrona europea: sceglieteli capaci, con esperienza se possibile anche internazionale, che sappiano parlare decentemente almeno l'inglese. Insomma, qualcuno che una volta varcata la soglia dell'europarlamento sia in grado di perorare la nostra causa. 

Da Ligure, poi, il mio consiglio è quello di scegliervi un candidato e andare a votare: l'astensione, che in altri contesti potrei persino considerare un atto politico, alle Europee sarebbe un errore. La Liguria è una regione piccola, inserita in un collegio enorme e il rischio di non avere nemmeno un rappresentante (o averne solo uno) è concreto. Qualunque sia la vostra idea, esprimetela. 

Il Parlamento Europeo, che vi piaccia oppure no, è un luogo dove si prendono decisioni fondamentali. Si dice spesso "ce lo chiede l'Europa": l'Europa siamo noi, cari elettori, e chi di noi sarà l'Europa per i prossimi 5 anni lo decidiamo l'8 e il 9 giugno. Dobbiamo fare tutti la nostra parte.