GENOVA - A volte era il momento più bello della giornata, un modo per staccare i pensieri dalla città e riandare verso le campagne di Ponzone, nell'Acquese, Alessandria, dove vado da anni in estate, o anche piombare ancora più lontano, nel mio Cilento, Salerno, dove ho vissuto i mie primi otto anni di vita, immerso fra gli odori della campagna, l'erba appena tagliata, il muschio, il profumo dei pomodori appena raccolti, quello degli asparagi e di mille altre erbe.
La forza di un profumo che riaccendeva mille sensi, mille ricordi, ed emozioni. Proprio come scriveva Proust e le sue madeleine, sottolineando l'emozione di quando nella vita quotidiana un oggetto, un gesto, un colore e in particolare un sapore o un profumo evocano all'improvviso i ricordi del passato.
Sia bene chiaro, e mi rivolgo a tastieristi compulsivi, nessuno pretende di godere degli odori della campagna nel cuore di una città medio grande come Genova. Sennò te vai a vivere a Sciarborasca, o sul monte Fasce, due posti scelti a caso dove in quei profumi ci si può immergere, ma era bello ogni tanto avvertire questi odori transitando in quel tratto di centro città, come un angolo di natura che nonostante tutto resisteva.
Quell'angolo cancellato, come si può capire dalla foto, è corso Saffi, esattamente il tratto che dalla curva scende verso corso Quadrio, sotto la Rotonda di Carignano. Solo lì io avvertivo questo profumo di campagna.
Da qualche mese però anche quell'angolo di vegetazione è stato cancellato dalle ruspe, da un cantiere. Via un autosalone e anche altre aree in disuso, lì nascerà un altro supermercato e parcheggi. Il mark, ci hanno garantito, sarà ecosostenibile: con tanto verde, curato, vivibile, come non lo era quello appena cancellato, che era abbandonato, pieno di piante infestanti, come si legge sul sito del comune, che così ha definito la vegetazione, già estirpata.
Io non so cosa nascerà lì, ma ho un'unica certezza che le sere d'estate, transitando in Vespa, quello splendido odore di campagna non lo avvertirò mai più.
Quei lavori che cancellano l'angolo che profumava di verde
C'era un unico punto nel centro città in cui rientrando verso casa in Vespa le tiepide o afose sere primaverili ed estive avvertivo nell'aria, per pochi metri, per pochi secondi, a sorpresa, l'odore della campagna, di alberi e vegetazione, a volte persino del
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di Michele Varì
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