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Ignoro come finirà la vicenda di Vittorio Sgarbi, delle sue consulenze e di quella parte di governo che vorrebbe sbarazzarsi di lui, sottosegretario al Ministero della Cultura, guidato dall’improbabile Sangiuliano, ex direttore del TG2.

Ma se finisse male per l’incontenibile Vittorio perché non offrirgli il ruolo di assessore alla Cultura di Genova, sede permanentemente vacante? Certo un incarico da aggiungere a quelli che Sgarbi svolge con il suo stile.

Lo sappiamo bene cosa significherebbe, perché lo storico dell’arte più celebre d’Italia, alla ribalta da decenni in tutti i sensi, buoni e cattivi, ha sommato nella sua carriera decine di incarichi a volo d’uccello, tra i quali anche quelli di sindaco qua e là. Ha sempre partecipato. imperterrito, provocando anche tempeste e scandali, ma offrendo una visibilità dove atterrava, anche solo per osservare una mostra.

Sappiamo bene che a Genova è già particolarmente legato e che è uno dei pochi che ne parla fuori dalle nostre mura, sottolineando la unicità della Superba, quella che considera una delle città più segrete e più ricche culturalmente del Paese, degna di essere scoperta molto di più di quanto non lo sia stata fin’ora.

Ci conosce a menadito in ogni angolo, non perde occasione di piombare improvvisamente per visitare monumenti, mostre gallerie, capolavori appena disvelati.

Si impegna in battaglie come quella della famosa libreria di Pippo Marcenaro, uno dei pochi intellettuali a 360 gradi della città, oggi accatastata qua e là e degna di essere acquisita nel patrimonio civico prima della sua dispersione. Ovviamente ai prezzi giusti.
Meglio non avere questo famoso assessore, atteso come Godot, e mai arrivato o uno Sgarbi, capace di polemiche, ma anche di una propaganda senza confini?

L’offerta culturale genovese ha certamente fatto passi avanti e con le grandi modificazioni nei flussi turistici (anche in questo ottobre ipercaliente la città è invasa) le previsioni sono di un aumento di fruitori.

Ma un marketing di alto livello, accompagnato a qualche dritta a livello di Sgarbi, che è spesso un tornado eccessivo nelle polemiche e insieme il migliore nel feed back delle raccomandazioni culturali, darebbe la spinta che aspettiamo per svelare i segreti della Superba ai di là dei Rolli, del Ducale e di un centro storico che rigurgita di bellezze nascoste.

E’ una provocazione senza la base di partenza questa idea di fine ottobre, mentre il Festival della Scienza, una delle grandi realizzazioni culturali di Genova, eccezionale per i suoi contenuti, un po’ meno per il suo tam tam in Italia e all’estero, da lustro e offre occasioni imperdibile come la magica lectio magistralis di Pistoletto?

Le provocazioni servono a accendere i dibattiti e magari a smuovere le acque. Chissà….