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Genova, sei tu? Una mia amica ha scritto così in una delle tante stories su Instagram che in questo weekend lungo sono state condivise con la localizzazione 'Genova'. E chi ha preso parte ai tanti eventi del Fuori Salone Nautico credo abbia pensato la stessa cosa. C'era un po' di timidezza tra il pubblico che si è ritrovato in una piazza Fontane Marose pedonale, trasformata in un palcoscenico d'eccezione per il concerto "Piano Sky", un pianoforte sospeso a 6 metri da terra con una splendida pianista in bianco. C'era poi una certa incredulità per la Silent Disco in via Garibaldi, con le prime 1500 cuffie offerte dal Comune di Genova, nella splendida cornice dei Palazzi di Strada Nuova dove si potevano sorseggiare drink made in Genova. E poi stupore e felicità nel ritrovarsi alla serata dedicata agli anni Novanta al Porto Antico, giovanissimi cresciuti con quelle canzoni e meno giovani che quelle canzoni le hanno cantate e ballate tante volte. Ma poi ancora la caccia al tesoro 'sulle onde del mare' per i più piccini e le famiglie alla scoperta del Centro Storico, il concerto in Piazza De Ferrari domenica, l'orchestra filarmonica di Sanremo al tramonto, la banda del liceo Pertini. 

Essere giovani a Genova, tra noia, ansie e sogni. "Ma almeno abbiamo il mare" - IL COMMENTO

Due settimane fa riportavo una conversazione origliata tra alcuni ragazzi in via Garibaldi, che ben descriveva la noia che spesso prende i giovani genovesi nel weekend, quando le opzioni per uscire e divertirsi sono sempre un po' le stesse. E il commento ha destato centinaia di commenti, tra chi punta il dito contro le nuove generazioni - incapaci a detta loro di trovare un po' di svago nella semplicità dello stare insieme - chi ancora si erige con 'ai miei tempi' e lo abbina a 'c'era ancora meno' o 'eravamo capaci di', chi dà ragione ai tre interlocutori pur essendo qualche anno più grande. Il tema è complesso e merita più puntate per analizzarlo, ma quello che è certo è che Genova lentamente sta capendo che l'offerta di intrattenimento fa bene alla città, crea attrattiva per i turisti, rende la movida più 'sana' e compatibile con chi abita le zone più gettonate, porta ritorni economici alle attività. Da giornalista, che spesso non può godersi gli eventi ma lavora per raccontarli, so bene quante iniziative pian piano stiano nascendo, legate soprattutto agli appuntamenti ormai fissi. Si va dal marchio di fabbrica del Tricapodanno ad Estate Spettacolo, dai festival di musica elettronica al Nervi Music Ballet Festival fino ad eventi in concomitanza delle manifestazioni più importanti: tra le ultime Ocean Race e il Salone Nautico. 

Ora serve osare un po' di più. Bene che ci siano tante iniziative per i grandi eventi in 'palinsesto', ma il divertimento in una città come Genova deve essere garantito ogni settimana. Spesso in inverno si va tutti in una sorta di letargo, senza più concerti e festival in programma, specialmente per i più giovani. E se il Comune non può di certo organizzare appuntamenti, fondamentale deve essere una programmazione sinergica con tutte le realtà del territorio, di sempre ed emergenti, per togliere la parola 'noia' abbinata al capoluogo ligure. 

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