Commenti

1 minuto e 59 secondi di lettura

A Radrizzani e Manfredi possiamo e dobbiamo solo dire grazie, per aver liberato la Sampdoria da un incubo e aver aperto nuovi scenari (e non è un caso che l’avvocato di Ferrero non abbia opposto reclamo all’ordinanza che respingeva il ricorso al tribunale di Genova). A Legrottaglie, Mancini jr & C diciamo grazie per l’impegno. Ma è lecito nutrire dubbi, perplessità e preoccupazioni su quanto realizzato (o è stato possibile realizzare) fin qui in sede di mercato. Dubbi che non ho solo io, ma anche - sono convinto - buona parte dei 18mila e fischia che hanno dato fiducia alla nuova Sampdoria abbonandosi e di molti altri tifosi.

Il tutto, sia chiaro, con la premessa che la A quest’anno è il traguardo massimo e non l’obiettivo da centrare a tutti i costi. I tifosi, e il sottoscritto, sanno benissimo che sulla strada i nuovi dirigenti e operatori di mercato hanno trovato ostacoli, vincoli del piano di ristrutturazione, sanno cos’è il salary cap. Ma le domande continuano a ronzare.

La Samp aveva una base di partenza eccezionale per la B: due portieri in grado di fare la differenza. Ne ha perso uno in prestito e uno per poche - semplifichiamo - lire. Davvero non si poteva convincere Falcone a restare? Magari in cambio della promessa che, in caso di mancata promozione, sarebbe stato libero di cercarsi la soluzione più gradita fra 10 mesi. Non facile, magari, ma fattibile sì. Il tutto, ovviamente, senza gettare la croce su Stankovic 2, ma, nel ruolo l’esperienza conta, eccome. Gabbiadini, invece, è stato regalato. E Leris è andato via sottoprezzo, come appunto Falcone.
Le obiezioni le conosciamo: lacci, paletti e vincoli. E anche ambizioni personali, forse qualche bizza. Ma il tarlo rode: si poteva fare di meglio?
A oggi manca il telaio, il famoso asse portante portiere affidabile-difensore forte-centrocampista leader-attaccante centrale da 15 gol nel campionato di riferimento, nel caso la B. Forse di questo poker l’unica carta in mano è il centrocampista, cioè Ricci.

Mancano pochi giorni alla chiusura del mercato (con appendice per gli svincolati). Coda è entrato e uscito dai radar, Verdi, una risorsa di classe in B, finirà al Como, Di Francesco è stato accostato alla Samp ma sembra ormai in orbita Palermo. Il tempo stringe. La partita col Pisa non va interpretata come serata sfortunata ma come campanello d’allarme. Sinceri auguri di buon lavoro a Legrottaglie & C. Ne hanno bisogno.