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Neanche settantacinque giorni da quello che i tifosi hanno definito il Giorno della liberazione, quel pomeriggio di fine maggio in cui l’aumento di capitale del tandem Radrizzani-Manfredi ha di fatto tolto il potere al vertice della società Sampdoria dalle mani di Massimo Ferrero.

Due mesi e mezzo scarsi e si avvicinano momenti importantissimi, i primi – sul campo per partite ufficiali - della nuova Sampdoria. Ma non solo. In queste ore il club presenta il piano di ristrutturazione del debito. E, quasi contemporaneamente, fra lunedì 14 e mercoledì 30 agosto la Sampdoria squadra guidata da Andrea Pirlo esordirà in Coppa Italia contro il Sudtirol per poi affrontare il primo trittico ravvicinato in campionato Ternana-Pisa-Venezia. E a quel punto di potrà dare una prima indicazione di valore, una caratura verosimile della Samp work in progress.

Perché ci sono due Sampdorie-cantiere, lavori (non facili) in corso, in questo momento: la Sampdoria società e quella del campo, e i destini, le fortune, le vicende della prima sono legate, e condizionano inevitabilmente, pesantemente le scelte e i destini della seconda.

Per capirci. La Sampdoria società è in una fase delicata di riavvio dopo la crisi (che poteva essere fatale) di cui tutti sanno. La costruzione della Sampdoria squadra, conseguentemente, è condizionata da svariati paletti: l’abbattimento dei costi gestionali, la conformità delle operazione di mercato al piano di risanamento, il tetto ingaggi invalicabile in serie B, il gradimento o meno dei giocatori al campionato cadetto. E tanto altro ancora. Uno slalom, attraverso il quale sta nascendo la nuova squadra più giovane e sostenibile.

Nel miglior mondo possibile (e dunque senza condizionamenti economici), la nuova Sampdoria sarebbe potuta essere fondata sull’asse Audero-Augello-Gabbiadini. Ma tutti e tre avevano ingaggi e pure ambizioni fuori portata. Si è dovuto fare di necessità virtù, accettare che il portiere diventato beniamino e simbolo esca di scena in prestito, evitando però una minusvalenza. Fra un anno si vedrà. Brucia, e molto, che Falcone abbia portato in cassa una contropartita economica di fatto non adeguata al valore del giocatore. Ma, appunto, c’era la necessità di fare cassa per poter muovere sul mercato.

Sta nascendo una Sampdoria accompagnata, oggi, da molti punti interrogativi. Quanto varrà veramente il giovane Stankovic? Avrà la qualità e la personalità a 21 anni per essere titolare in serie B? E Borini saprà arrivare alla doppia cifra di gol promessa, rilucidando quell’immagine di giovane talento che aveva a inizio carriera e che poi ha brillato solo a sprazzi? E Ricci, sarà quello che Mancini aveva chiamato in azzurro? E Pedrola, sarà un altro baby boom arrivato dalla Catalogna, come a suo tempo Icardi? E così via.

Perché, la Sampdoria in costruzione è fatta di scelte audaci. Non si sa ancora chi sarà a dare il tasso di maturità ed esperienza alla formazione, oltre a Borini e presumibilmente Ricci. Verre, in B, è giocatore da prima fascia, ma non si sa se resterà; manca un attaccante strutturato, una certezza, mentre La Gumina, De Luca e Montevago cercano di guadagnare spazio. E poi, ci sono giovani talenti rientrati alla base che possono diventare protagonisti, da Delle Monache a Benedetti a Giordano.

Insomma, questa Sampdoria nasce fra necessità di aprire con moderazione il portafoglio e azzeccare il maggior numero possibile di scelte che, in alcuni casi, sono promettenti scommesse. Se in buona parte diventassero scommesse vinte, questa baby Samp potrebbe avere un simbolo diverso dal punto interrogativo: un’araba fenice, simbolo di rinascita. E, piccola curiosità: è il tatuaggio che Federica Pellegrini porta sul collo. E sapete dove la campionessa preparava le sue imprese in vasca? In altura a Livigno... Un auspicio, si spera.

Intanto, se il piano di ristrutturazione verrà accettato, la Sampdoria società potrà fare un pieno di serenità e approfondire i contatti con partner economici potenti. C’è già chi dice, fra i capannelli di tifosi e gli addetti ai lavori, che il vero mercato in grande stile la Sampdoria potrebbe farlo a gennaio, con nuovi capitali nel club. Ma queste sono suggestioni, o fantasie, o quantomeno speranze. Intanto c’è una giovane Sampdoria (età media bassissima, 23,7 ) in marcia. La aspettiamo, come aspettiamo con curiosità e interesse il lavoro di Pirlo.