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Che Genova fosse la città più British d’Italia, lo sospettavamo da sempre. Lo spirito inglese di Genova si rispecchia nell’understatement, quello stile che vieta ogni ostentazione e che ci induce a non prenderci troppo sul serio. Così come British è il nostro umorismo. C’è poi lo stile British con cui ci vestiamo: “nell’ombra dei nostri armadi” (cit. Paolo Conte) nascondiamo capi classici, mai di colori sgargianti: il soprabito Blueberry è sempre lì… in attesa che piova.
E della più antica squadra di calcio, ne vogliamo parlare? Il Genoa fu fondato nel 1893 da dieci inglesi nel consolato britannico di Genova con il nome completo Genoa Cricket and Football Club e il primo campo di gioco fu tracciato su terreni delle aziende scozzesi Wilson e McLaren, a Sampierdarena.
Bene.

Il feeling sarà ancora più stretto sabato 6 maggio, quando alle 10.30, all’interno della chiesa anglicana del distacco di piazza Marsala, commenterò l’evento straordinario “The Crown, un percorso di storia e bellezza”, aperto a tutti. Infatti, contemporaneamente all’incoronazione a Londra di re Carlo III nell’abbazia di Westminster, nella navata ottocentesca di The Church of the holy ghost, il reverendo Tony Dickinson e l’associazione Lameladivetro Internazionale presentano un momento culturale e di raccoglimento dedicato all’incoronazione del nuovo re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

Presenzierà la Console onoraria del Regno Unito, Denise Dardani, con ouverture in live-stream Bbc London. Il programma proseguirà con l’esclusiva presentazione gemmologica della corona di Sant’Edoardo a cura della gemmologa genovese Stefania Ferrari. L’evento rinsalda il lungo legame fra Genova e l’Inghilterra, di cui il segno più tangibile è la bandiera di Genova, croce rossa in campo bianco o croce di San Giorgio, concessa dai genovesi a Riccardo Cuor di Leone nel 1190 come vessillo per le Crociate, e tutt’ora base della Union Jack.

E da Genova, God save The King (e Camilla).