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Considerazioni giornalistiche, non mediche
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Mi piace immaginare tipo un cartone animato, adatto ai tempi del Covid, intitolato cosi: “La rivolta degli altri virus”.

I medici ci spiegano che il Covid ha mutato pelle, è diventato meno pericoloso seppure più contagioso. Il Governo ha quindi deciso di andare avanti come nulla fosse in questa estate definita da più parti “della ripresa”. Ripresi i concerti, le sagre, gli eventi, tolte
le mascherine al chiuso eccetto che sui mezzi pubblici (a parte gli aerei dove ci dicono ci sia un ricambio d’aria maggiore che su treni e bus.).

Ma che cosa non ha modificato il Governo? Le regole sulle quarantene, anche se se ne inizia a discutere ipotizzando che quando ti negativizzi possa uscire anche se sono passati meno di sette giorni di quarantena prevista attualmente. A parte che mi sembra un passo avanti-non-passo-avanti perché mediamente ci si negativizza dopo non sette, ma addirittura dieci giorni. Anche se non si hanno più sintomi da giorni e giorni! È questa la questione credo: cioè se dopo sette giorni vai in farmacia a farti il tampone e sei ancora positivo ti chiudono in casa per altri tre giorni. Non è che possa andare a fare il tampone il giorno dopo e quello dopo ancora. Allora che cosa fai, terrorizzato dalla clausura forzata SENZA SINTOMI? Inizi a farti tamponi casalinghi a ripetizione finché l’astina del tampone (credo che sia così, ma lo credo solo perché per ora non ne ho mai fatti) segna che sei negativo. Per non parlar del “debolmente positivo”! Altro incubo perché chissà quanto durerà! E giù tamponi, su tamponi.

E allora se ci dicono che ormai il Covid è come un’influenza qualsiasi (se sei vaccinato), i casi sono due: o si eliminano proprio i tamponi facendo come si fa con tutti gli altri virus, che peraltro circolano in abbondanza e senza ribalta anche in questa estate (per i bimbi febbre senza che sia Covid, il temibile virus intestinale ecc.), oppure allora si decida di dire un nome anche a tutti gli altri virus, gli si dia dignità e tamponi e quarantene!

È una provocazione la mia per dire che forse sarebbe il caso di avere il coraggio politico, se sostenuto da valide tesi mediche, di trattare veramente il Covid come un qualsiasi altro virus: se stai male stai a casa, se non stai male esci. Basta tamponi, basta quarantene. Ma semplicemente rispettare le regole igieniche di sempre: se io ho raffreddore e tosse non vado a baciare la nonna anziana e magari neppure il fidanzato, non vado in un ospedale a trovare un parente o in una rsa a trovare un anziano. Se ho un po’ di tosse e raffreddore magari indosso la mascherina se faccio un viaggio in auto con il mio collega con i finestrini chiusi o se sono in una situazione di assembramento. Se mio figlio ha tosse e raffreddore non invito l’amichetto a casa a giocare, come non l’ho mai invitato prima del Covid! Insomma, faccio quello che ho sempre fatto di fronte a una qualsiasi influenza o malanno.