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Protesta dei ragazzi della succursale del Vittorio Emanuele II Ruffini costretti a girovagare fra più istituti per la penuria di spazi
1 minuto e 3 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA -Chi l'avrebbe detto che l'istituto tecnico Vittorio Emanuele II - Ruffini che che vide fra i suoi allievi aspiranti ragionieri il Nobel della Letteratura Eugenio Montale (la sua pagella è ancora lì) sarebbe sceso in piazza per chiedere più spazi per il boom di iscrizioni degli allievi che sognano di lavorare come operatore socio sanitario o infermieri negli ospedali. 
Una protesta specchio dei tempi perché con il Covid è aumentata la richiesta di lavoratori della sanità. Un'agitazione in scena stamane in piazza De Ferrari.

I ragazzi hanno fatto un sit in in piazza De Ferrari, a parlare sono state tre studentesse, Giulia Pagano, Daniela Infurna e Arianna e Littorno: ""L'anno prossimo rischiamo di non avere posto, le aule cadono a pezzi, vogliano il diritto allo studio in sicurezza, nella sede del Vittorio Emanuele sono crollati due soffitti, le sedi di via Balbi e di via Firpo l'anno prossimo non le avremo più e in quella di Sturla di via Bernabo Brea c'è l'amianto".


Il dirigente Giovanni Poggio prende atto della protesta e si schiera con gli studenti: "Per quanto riguarda la cronica mancanza di aule la situazione è ancora in alto mare, in particolare interessa i ragazzi dell'indirizzo socio sanitario, quello cresciuto di più perchè per la pandemia offre maggiori sviluppi occupazionali".


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