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GENOVA - "Le cose iniziano ad andare decisamente bene ma non possiamo accontentarci. L'Italia a gennaio è in cima alla classifica dei click e dei desideri poi arriviamo a dicembre e siamo quinti o sesti (per presenze ndr) questo vuol dire che dobbiamo fare molto di più" così il ministro al Turismo Massimo Garavaglia a Primocanale.

"Stiamo avendo già ottimi risultati. La ripartenza del turismo in Italia sta andando particolarmente bene, la classifica del World Economic Forum vede il settore migliorare di due punti passando dal dodicesimo al decimo posto in un anno - sottolinea Garavaglia -. E' bastato un anno di attività per mettere un po' d'ordine al settore e far guadagnare due punti nella classifica sulla competitività del settore turismo, questo è un risultato oggettivamente molto positivo", commenta il ministro che rimarca come la qualità dei servizi sia uno degli aspetti primari da ricercare. "Il turismo è tutto, dalla cultura alla ristorazione e ai trasporti. Dobbiamo puntare al top della qualità di ogni singolo servizio. L'Italia è il Paese più bello ma non basta, qualcuno con meno di noi vende meglio di noi il prodotto".

"La Liguria è una delle Regioni italiane che ha già iniziato a 'volare' nella ripartenza del settore turistico impostando correttamente la campagna di promozione che non guarda solo al bellissimo mare, alla Bandiere Blu, ma che intercetta la voglia di attività sportive e open air, che la nuova figura del turista cerca - spiega ancora il ministro -. Quello delle attività all'aria aperta è un tema che non sarà più una moda, ma sarà sempre di più un modo per orientare le scelte. Quindi il fatto che la Liguria si sia posizionata per tempo puntando su attività come il trekking, le piste ciclabili, le e-bike, è sicuramente un dato positivo che dà un vantaggio competitivo". Anche per il ponte del 2 giugno i dati parlano di una Liguria che va verso il tutto esaurito (Leggi qui)

Con il ministro che tranquillizza anche per quanto riguarda la questione dei Balneari: "L'accordo trovato ha già salvato questa stagione e la prossima. Senza l'intervento questa estate diversi stabilimenti avrebbero rischiato di chiudere. Ora arriviamo al 2023 e nel frattempo tuteliamo le aziende familiari che sono il 65% in Italia e una percentuale più alta in Liguria" conclude Garavaglia.

 

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