Attualità

1 minuto e 12 secondi di lettura

KIEV - La guerra in Ucraina è giunta al 63esimo giorno ma a Kiev la situazione sta migliorando: "È molto più tranquilla - racconta Costantino Passalacqua, originario di Lerici che da anni vive nella capitale ucraina - tante attività stanno riaprendo. Ogni tanto c'è qualche allarme, uno poco fa, ma ci si abitua. È arrivato il bel tempo, grazie al cielo. C'è stato tanto freddo e mal tempo. Andiamo avanti più tranquilli, speriamo che duri".

Nel resto dell'Ucraina però l'esercito russo continua a far registrare gravi episodi di violenza e gli ucraini hanno decapitato la statua che simboleggiava l'amicizia tra i due popoli: "È facile capire che c'è un senso di rabbia e di impotenza verso questi fatti, perché non ci si può fare più di tanto. Non solo per le persone che sono state violentate e uccise ma c'è tanto timore anche per le persone che sono state deportate e di cui non si sa nulla o quasi. Sono in contatto con un circolo di insegnanti che sono vicini a mia moglie, dicono che in un posto in Russia c'è un lager dove ci sono solo donne e bambini, senza vestiti e documenti, vengono violentate. Quindi si capisce il sentimento delle persone".

Il popolo ucraino però non demorde: "La speranza rimane - spiega Passalacqua - gli ucraini hanno un forte temperamento, non si arrenderanno. Quando parlano della vittoria lo fanno come una certezza, non una possibilità".

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 26 Aprile 2022

Coro ucraino al Carlo Felice, assessore Cavo: "Evento da non perdere"

Tutto è pronto per il grande appuntamento di mercoledì 27 aprile alle 19,45 al Teatro Carlo Felice, con il concerto del Coro Nazionale Popolare di Kiev. L'iniziativa è stata ideata dall'Associazione Pokrova, che riunisce la comunità ucraina di Genova e Liguria e che dallo scoppio della guerra è atti
Domenica 24 Aprile 2022

Ucraina, Toti: chi non fornisce armi ai resistenti rinnega partigiani morti

"Ha ragione chi oggi chiede di essere netti tra fascismo e antifascismo. Peccato che chi lo sta chiedendo spesso stia dalla parte, o si accompagni, con chi il fascismo lo giustifica. Sto parlando di chi oggi sostiene l'equidistanza tra Russia e Ucraina, di chi sostiene che un Paese invaso e un invas