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ODESSA - "Ieri è stato ridotto il coprifuoco, possiamo stare fuori fino alle 9, fino a pochi giorni fa erano le 7. Una parvenza di normalità in una città in cui inizia la primavera". È questo il racconto della vita ad Odessa di Ugo Poletti, direttore Odessa Journal, ora che l'esercito russo ha cambiato i suoi obiettivi. "Dopo aver fallito la conquista della nazione e l'assalto alle città principali - spiega - il comando russo ha lanciato un nuovo piano ovvero riposizionarsi verso l'est dell'Ucraina. Stanno rallentando rispetto al fronte di Odessa". La guerra però continua e ancora non si può stare tranquilli: "Non mancano gli attacchi - racconta Poletti - le sirene ci accompagnano in diversi momenti del giorno. I militari che hanno tentato un attacco via mare sono stati respinti".

Il sindaco di Odessa Gennadiy Trukhanov ha richiesto di inserire la città tra i Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco: "Temo non fermerà i russi - commenta Poletti - ma era una mancanza imbarazzante, forse una distrazione delle precedenti amministrazioni. Spero possa servire a fermare l'abuso edilizio".

"La città non è mai morta - racconta ancora il giornalista - le persone non l'hanno lasciata, sono rimasti tutti al loro posto a difenderla ma anche a vivere la loro vita quotidiana. Adesso riaprono i ristoranti, i caffè, io sono andato sul lungomare e ho visto persone prendere il sole. Non si rinuncia a vivere".

La speranza è che i vertici russi sanciscano il fallimento della campagna e si possano aprire trattative di pace: "Per i russi la resistenza ucraina è una sorpresa, si aspettavano una seconda Crimea. Si ricorderanno questa facciata, ora sono in difficoltà. Stanno maturando i tempi per un negoziato".

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