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di Maurizio Rossi*

Faccio questo lavoro dal 1977 quando entrai in Radio Genova Sound e dopo 48 anni sono molto interessato a guardare come sta cambiano il mondo dell’editoria, specie regionale, mondo nel quale stanno accadendo fatti davvero impensabili sino a poco tempo fa e che segnano un cambiamento epocale.

Il gruppo Nem (Nord est Multimedia) sarebbe in dirittura d’arrivo per l’acquisizione della Stampa di Torino da Gedi, della famiglia Agnelli/Elkan, di fatto l’informazione per eccellenza, la storia, di Torino del Piemonte ed anche del ponente della Liguria: il Regno di Savoia.

Le storie che si incrociano: un imprenditore Enrico Marchi, insieme a un forte gruppo di investitori del Nord Est, che vuole diventare un editore sempre più significativo nel panorama del Nord Italia e dall’altra parte la famiglia Agnelli/Elkann che ha deciso di uscire di scena totalmente dall’editoria italiana e del Nord Ovest vendendo La Stampa, il simbolo dal 1867 dell’editoria “sabauda”.

In effetti Nem ha già acquistato da Gedi i giornali regionali del nord ovest nel 2023 (Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia, Il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo di Trieste) per creare un forte gruppo di informazione che si immaginava localizzato appunto nel Nord Ovest. La trattativa ormai molto avanzata per l’acquisizione de La Stampa crea un nuovo gruppo editoriale che copre tutto il nord Italia e prende anche un peso nazionale.

Enrico Marchi oltre che presidente di Nem è presidente di Banca Finint e di Save società che insieme al fondo Ardian controlla gli aeroporti del Nord Ovest (Venezia, Verona, Treviso e Brescia) ed ha anche una partecipazione in quello di Charleroi in Belgio. Questo sistema aeroportuale nel 2024 ha registrato 29 milioni di passeggeri.

Giornali, pertanto, aeroporti e grande interesse per allargare il Nord Est a tutto il Nord del Paese. Ma in tutto questo puzzle Genova potrebbe rientrarci? Non posso non ricordare quanto abbiamo seguito in questi ultimi due anni le vicende relative all’aeroporto Cristoforo Colombo, ai suoi cambi di proprietà e tentativi di scalata del gruppo MSC di Gianluigi Aponte che circa un anno fa è diventato anche editore del Secolo XIX acquistato sempre da Gedi, che ha “scaricato” anche lo storico giornale genovese. Sin dal 2013 seguo le sorti del “nostro” aeroporto quando ero l’unico membro ligure della commissione trasporti del Senato. Va ricordato che grazie alla Camera di Commercio di Genova l’aeroporto sta disegnando il suo futuro in vista della scadenza della concessione che andrà a gara nel 2029 e che il futuro del nostro scalo dipende molto dal socio industriale che potrà entrare a gestire il Colombo o entrando in partecipazione nell’attuale società o partecipando alla gara nel 2029.

Giornali e Aeroporti, in Veneto come in Liguria, ma perché non pensare ad un progetto che non veda la Liguria isolata da un sistema aeroportuale e magari anche da un sistema di editoria allargata a tutto il Nord Italia?
Può vivere un giornale locale da solo con 18.000 copie sebbene nelle mani di uno degli uomini più ricchi del Pianeta?
Può vivere un aeroporto da solo e fuori da un sistema organizzato che ha un potere di mercato nazionale e forse anche internazionale?

Intanto Gedi della famiglia Agnelli/Elkann dopo aver venduto il Secolo all’armatore Aponte di Ginevra ora sarebbe agli atti finali per la cessione di Repubblica ad un altro armatore Greco, Kyriakos Kyriakou proprietario anche del gruppo editoriale ellenico “Antenna”. Ma ne parleremo nei prossimi giorni e al momento non ci risulta che Kyriakou sia interessato al sistema aeroportuale italiano.

*Maurizio Rossi, editore di Primocanale e senatore della XVII legislatura e Membro della commissione trasporti del Senato 

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