
I lavori per la riqualificazione dell'ex silos granario Hennebique, situato nel porto di Genova, potrebbero subire uno stop. E' ancora presto per avere certezze ma sicuramente l'inchiesta che ha travolto la Vitali spa, a cui è stata affidato per 143 milioni il recupero della struttura, potrebbe avere conseguenze. La Guardia di Finanza di Bergamo nei giorni scorsi ha infatti eseguito un sequestro preventivo da 50 milioni di euro nei confronti dei fratelli Cristian e Massimo Vitali, titolari del gruppo industriale con sede a Cisano Bergamasco (BG). I due imprenditori sono indagati per bancarotta fraudolenta, nell’ambito del fallimento della Vita Srl, società che — secondo l’accusa — sarebbe stata deliberatamente svuotata dei suoi principali asset poco prima della liquidazione.
Vitali spa, è la maggiore controllante (95%) della società Hennebique, il restante 5% è della Roncello Capital, il cui amministratore è proprio Cristian Vitali. Il Gruppo Vitali, che conta più di 350 dipendenti, è una delle principali realtà italiane nel settore delle infrastrutture e dell’edilizia.
Il progetto dell'Hennebique è gestito interamente dall'Autorità di Sistema portuale perché l'immobile si trova sul terreno del demanio marittimo. Esattamente il giorno che e venuta fuori la notizia dell'inchiesta, Vitali aveva in programma un incontro con il Comune di Genova per fare il punto della situazione. Ovviamente l'incontro è saltato.
Il progetto di riqualificazione di Hennebique
Il progetto presentato prevede la trasformazione del compendio Hennebique in uno spazio pubblico polivalente che ospiterà, tra l’altro, uffici, servizi ricettivi, percorsi culturali e museali di documentazione dell’edificio stesso, eventi per la cittadinanza e occasioni di aggregazione, con gallerie commerciali, bar e ristoranti in aree suggestive come la nuova banchina affacciata sul mare e la terrazza panoramica. Inoltre, è previsto l’ampliamento dei servizi crocieristici, nella parte di ponente del compendio.
L'edificio, in stile Art Dèco, è stato costruito nel 1901 da Giovanni Antonio Porcheddu per assolvere alle crescenti esigenze commerciali di immagazzinare il grano. Il nome Hennebique deriva dall' ing. François Hennebique, che brevettò il pionieristico sistema di costruzione in cemento armato nel 1892, integrando elementi costruttivi separati, come la colonna e la trave, in un unico elemento monolitico. Il complesso dei silos granai è stato infatti uno dei primi esempi del moderno metodo di costruzione in cemento armato. Il 4 aprile 2007 il ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dichiarato l'"interesse storico e artistico" dell'edificio in quanto "importante esempio di architettura industriale a Genova".
IL COMMENTO
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