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Il direttore regionale Borromeo: "Il porto fra le fonti più impattanti di inquinamento dell'aria"
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GENOVA - "Riaprire le centrali a carbone? Potrebbe risultare l'unica soluzione tampone per correre ai ripari in vista della situazione emergenziale." Così Federico Borromeo, direttore regionale di Legambiente Liguria, sulla possibilità di riutilizzare il carbone come combustibile al posto del gas fossile, visto che la Russia, attualmente in guerra, è tra le prime fonti che esporta gas nel mondo, anche in Italia.

"Noi come Legambiente denunciavamo da anni il fatto che il gas fossile non fosse la soluzione; noi spingiamo fortemente sull'utilizzo delle energie rinnovabili, dai pannelli fotovoltaici sui tetti ai parchi eolici, fino all'utilizzo dell'acqua" continua Borromeo.

"Comincia una campagna di due giorni sul territorio ligure, il cui nome è Clean City ed è una campagna che fa il punto sull'inquinamento dell'aria. Il clima di Genova è un fattore che aiuta, i nostri venti infatti riducono spesso le immissioni che si verificano in città, a cominciare del riscaldamento, dai tubi di scarico e i fumi del porto. Il nostro porto infatti non è ancora elettrificato, questi fumi si abbattono sulla città emettendo PM10 e PM2 e mezzo che non sono altro che le polveri sottili, dannosissime per la salute".

"Per quanto riguarda il riscaldamento domestico, nonostante gli incentivi del 110%, l'intero parco caldaie non è stato infatti adeguatamente rinnovato. Lo stesso vale per i mezzi, visto che traffico e viabilità portano a gravi danni per la salute."