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Tra i temi affrontati la questione degli indennizzi, la galleria di via Ardoino, il passaggio delle merci pericolose lungo la linea sommergibile, l'infopoint e i tempi di realizzazione delle opere
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GENOVA - "A giorni sarà pubblicata la gara per lo sviluppo della progettazione, interloquiremo con i cittadini e con i progettisti con l'obiettivo entro la fine di quest'anno di avere un progetto in maniera tale da poter poi appaltare i lavori" così il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi al termine della commissione a Palazzo Tursi sul progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana delle aree del Comune di Genova interessate dal progetto ferroviario legato al "Potenziamento Genova–Campasso". Per i lavori di riqualificazione delle aree il Comune ha disposizione circa 200 milioni. Alla commissione hanno preso parte Mariano Cocchetti, responsabile Rfi Progetto Unico Terzo Valico-nodo di Genova-Campasso; Andrea Perego, project manager Italferr Progetto Unico; Pietro Murzi, direttore Opere civili Webuild del Progetto Unico.

Il vicesindaco Piciocchi ha fatto il punto della situazione: "Il progetto è migliorato e si va verso una riqualificazione integrale. Via Ardoino è significativa, la copertura inizialmente non era prevista, è arrivata la richiesta dei cittadini e abbiamo presentato il progetto. Per quanto riguarda la questione degli indennizzi è una partita molto delicata: abbiamo chiesto alla Regione di attivare a breve il tavolo del Pris dove tutti insieme andremo a valutare le situazioni anche con lo sviluppo della definizione dei criteri ambientali. Ci vuole un po' di pazienza, parliamo di un'opera che non ha precedenti in Italia. È una sfida epocale, dal fatto di vincerla o perderla dipende il futuro non di Certosa ma della Valpolcevera". Piciocchi ha anche spiegato che le risorse a disposizione non sono un problema: Quando i progetti sono solidi e hanno qualità, le risorse si trovano. Noi dobbiamo prima spendere quella cifra, ancora non sappiano esattamente quanto costerà". 

Sulla questione dei lavori il responsabile di Rfi Cocchetti ha fatto il punto della situazione: "Sono state formalmente consegnate le aree ferroviarie. I primi cantieri partiranno a marzo, a breve, prima di giugno, inizieranno le interlocuzioni con i condomini della sponda destra del Polcevera per il riconoscimento degli indennizzi di cantiere. Tutti gli edifici sono stati mappati e i proprietari coinvolti. Per quanto riguarda la galleria di via Ardoino ora stiamo procedendo con gli avvisi per quei soggetti interessati" che si trovano in situazioni "di incompatibilità con la realizzazione della galleria. I lavori verranno realizzati contestualmente a tutti i lavori, assolutamente non verranno realizzati dopo. I lavori rientrano nel costo complessivo del Terzo Valico".

Altro tema affrontato riguarda la questione delle merci pericolose. In questo caso è necessario un protocollo che vede protagonista l'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale che ha il compito, insieme agli entri, di stabilire un catalogo preciso delle merci. Rfi ha spiegato che le merci pericolose "non dovranno transitare al Campasso. È chiaro che l'unico passaggio è la linea sommergibile". Su questo tema Fabrizio Maranini, già presidente della commissione Ambiente e Infrastrutture 2020-22 del Municipio Centro-Ovest, ha chiesto delucidazioni su quanti saranno i treni a transitare: "Dall'ultimo dato risultano 12 treni alla settimana, due al giorno". Su questo aspetto Rfi ha rimandato la risposta all'Autorità portuale. Per quanto riguarda le tempistiche dei lavori Rfi ha precisato che si tratta di opere finanziate dal Pnrr di conseguenza hanno un termine al 2025 e "devono essere completamente funzionali nel 2026". 

Critica la posizione espressa dal presidente del Municipio della Valpolcevera Federico Romeo che durante la commissione ha attaccato il Cociv sul tema della tutela ambientale dei cittadini delle aree interessate dai lavori: "Stiamo vedendo un film con delle cose che il Cociv non ha mai fatto. A Trasta ci sono famiglie che vivono accanto a un capannone pieno di amianto e il Cociv non è ancora intervenuta a realizzare le opere di riqualificazione già finanziate da Ferrovie".

IL PROGETTO - Il progetto per l’impianto di Genova Campasso rivestirà la funzione di scalo merci dell’area del porto storico genovese, configurandosi come retroporto per i traffici da e per il porto. Il progetto è costituito dagli interventi inerenti il collegamento della tratta ferroviaria 'Bivio Fegino–Campasso–Porto Storico' con il Terzo Valico e la Linea Succursale dei Giovi, prevedendo il potenziamento dello scalo ferroviario, con realizzazione di 8 binari con lunghezza 750 metri per l’arrivo e partenza dei treni, inserito nel contesto di Sistema di Comando Controllo (SCC) della circolazione ferroviaria del Nodo di Genova. L'ultimazione dei lavori è prevista per il 2025. Il costo totale è di 612 milioni di euro. A fine dicembre l'avanzamento complessivo dei lavori è al 3,8% (circa 23,4 milioni di euro).  

LE FASI:

1 – Tratta compresa tra la radice nord di Campasso e Bivio Fegino
Gli interventi prevedono essenzialmente la realizzazione del nuovo attraversamento sul torrente Polcevera, l’adeguamento e riclassamento di tutte le opere d’arte ricadenti nella tratta, l’attrezzaggio tecnologico della tratta per una estesa di linea di circa 2 km e l’adeguamento a sagoma della Galleria Facchini I;

2 – scalo Campasso
Il progetto prevede la realizzazione di 8 binari a modulo 750 metri centralizzati e controllati dal nuovo ACC di stazione. Gli interventi di realizzazione del corpo ferroviario interesseranno un’area di circa 48.500 mq complessivi.

3 – tratta Campasso- ex bivio S.Limbania
La tratta, che comprende le due gallerie Campasso e Sampierdarena, è oggetto di lavorazioni per il ripristino ed adeguamento agli standard richiesti e gli interventi per la riduzione del rumore. È attualmente in corso l’adeguamento della progettazione definitiva per l’attrezzaggio della linea a doppio binario.

4 – Tratta ex bivio S.Limbania – Parco Rugna (fuori perimetro del Progetto Unico)
Interventi di adeguamento del collegamento tra i terminal portuali e le linee di valico appenninico ed in particolare si sviluppa tra la zona portuale di Paco Rugna/Bettolo e l’ex Bivio S.Limbania. È stata formalizzata la convenzione tra Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (AdSP) e RFI che regola l’intervento finanziato da AdSP e il progetto e la realizzazione a cura RFI.