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GENOVA - Il viceministro ai Trasporti e infrastrutture Edoardo Rixi parla del progetto dello skymetro in Val Bisagno a Genova. "È un'idea intelligente perché andando a una quota più elevata rispetto alla sede stradale, evita problemi legati ad allagamenti e  flusso di traffico importante senza creare intralcio".

Il viceministro spiega che questa operazione "a Milano l'hanno fatta trent'anni fa. Noi, se saremo in grado di realizzare questo progetto, la faremo nei prossimi anni. Però credo che questa sia l'ultima finestra in cui Genova può pensare di fare un'opera del genere in Val Bisagno. Quindi bisogna fare tutti quanti la nostra parte per fare in modo che venga realizzata". E sui tempi Rixi spiega che "il decreto arriverà nelle prossime settimane. Non c'è nessun problema, i problemi con il consiglio superiore dei lavori pubblici sono stati tutti risolti. Anche i tempi del decreto non ritardano l'opera".

Il progetto trova pro e contro. Il Comune spinge per realizzare l'opera, una parte dei residenti della Val Bisagno chiede di rivedere il progetto e puntare sul tram. Nelle scorse ore è arrivato il via libera da parte di Regione Liguria (Leggi qui).

Rixi aggiunge: "È chiaro che la Val Bisagno è un elemento di criticità, ma lo è stato perché le più grandi alluvioni in questa città sono arrivate in Val Bisagno. Bisogna fare un'opera che sia fatta bene, sia fatta in maniera giudiziosa e possa consentire, anche in caso di calamità, un sistema di collegamento per la Protezione civile all'interno della Val Bisagno. Se la quota arrivasse a sette metri di un eventuale alluvione, vuol dire che tutte le case della Val Bisagno sarebbero allagate, cosa che non è mai successa nella storia del Paese. Perché stiamo parlando del secondo piano di una casa".

Il viceministro alle Infrastrutture precisa: "È evidente che una linea come quella deve garantire un treno ogni 6 minuti e quindi si deve trovare una soluzione compatibile perché è quello che sarà e sarà una linea metropolitana all'aperto. Di fatto poi chiamiamo la metro, chiamiamola come vogliamo, ma consentirà agli abitanti della Val Bisagno, e poi fino a Prato nel secondo tratto e quindi anche a tutti gli abitanti della Val Trebbia ,di poter usufruire dei servizi di Genova senza dover entrare con la macchina all'interno del centro urbano".

Per quanto riguarda la cosiddetta rottura di carico, ovvero il cambio treno per i passeggeri, Rixi ha spiegato che sarà come avere due linee, una per la Val Bisagno e una che collega ponente e levante, ovvero l'attuale metropolitana. "Quindi c'è una linea di servizio per evitare che in Valbisagno venga fatto un nuovo deposito dei mezzi che serva solo su quella linea: si tiene una cadenza dei treni molto ravvicinata, ma si può usare lo stesso materiale viaggiante che a questo punto non necessita di un deposito ad hoc. Questo diminuirebbe paradossalmente i tempi di percorrenza degli abitanti della Val Bisagno, sia verso San Martino che verso la Val Polcevera". Col progetto precedente infatti era stata prevista una cadenza di un treno ogni 12 minuti, mentre così si potrebbe ridurre a 6-7 minuti.