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Magistratura e forze dell'ordine hanno concluso un'operazione che ha portato all'arresto di cinque persone
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GENOVA - “La recente operazione che ha portato all'arresto del palermitano 're dei surgelati' Salvatore Vetrano e del suo braccio destro genovese Mauro Castellani dimostra come la Liguria sia al centro di legami, interessi e affari anche della mafia siciliana. Negli ultimi anni le varie indagini della Magistratura hanno permesso di portare a conoscenza gli intrecci che le diverse organizzazioni mafiose hanno in Liguria: 'ndrangheta, camorra, Cosa nostra e mafie straniere. Per questo motivo bisogna tenere alta l'attenzione e non considerarsi immuni dalla presenza di fenomeni mafiosi, di ogni tipo, origine e natura”. A dichiararlo è il presidente della Commissione Regionale Antimafia della Liguria, Roberto Centi.

“Per formare i necessari anticorpi, occorre ricordare come le mafie siano mutate moltissimo negli ultimi anni – sottolinea Centi -. Non ci troviamo più di fronte allo stereotipo delle bande armate di uomini del Sud Italia, oggi parliamo per lo più di 'colletti bianchi', società con professionisti prevenienti da ogni parte d'Italia, compresa la Liguria, interessate a fare affari illegali in settori legali del tessuto economico”.

“Emblematico è il caso di quest'ultima operazione – aggiunge il presidente della Commissione regionale Antimafia – che ha portato all'arresto anche di un genovese, che operava nel commercio ittico per conto di Cosa nostra, all'interno di una maxi truffa internazionale tra Italia, Spagna e Portogallo per evadere il fisco attraverso società fantasma”.

Per il presidente Roberto Centi è stato fondamentale per la buona riuscita dell'operazione il lavoro coordinato e congiunto di indagini da parte della Magistratura e delle Forze dell'ordine. “Ci tengo a ringraziare per l'ottimo lavoro svolto l'ufficio del procuratore capo di Genova Nicola Piacente, la Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, i pm Federico Manotti e Giancarlo Vona, la Guardia di finanza e tutte le Forze dell'ordine protagoniste dell'operazione – conclude Centi -. Con il loro prezioso lavoro è stato possibile individuare la maxi truffa internazionale, arrestare i responsabili e sequestrare, al momento, oltre 3 milioni di euro in contanti”.