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Dopo mesi di tensione tra governo e ArcelorMittal arriva la svolta. Il nuovo commissario è chiamato a gestire gli stabilimenti di Taranto, Genova, Novi Ligure, Racconigi e Marghera. Il governo: "Garantire continuità e rilancio aziendale"
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ROMA - Ok all'amministrazione straordinaria per l'ex Ilva (oggi Acciaierie d'Italia) con Giancarlo Quaranta nominato commissario straordinario. La comunicazione è stata pubblicata sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

"Con decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Acciaierie di Italia S.p.A. è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria. E' nominato commissario straordinario il dott. Giancarlo Quaranta, professionista con lunga esperienza nel settore siderurgico. Il decreto ministeriale segue l'istanza del 18 febbraio scorso, con cui Invitalia, il socio pubblico di AdI titolare del 38% del capitale, ha richiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l'ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia S.p.A. ai sensi dell’articolo 1 del decreto-legge del 18 gennaio 2024, n. 4. (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico)".

Dopo mesi di tensione tra governo e ArcelorMittal arriva la svolta. Sì all'amministrazione straordinaria. Il nuovo commissario Quaranta è chiamato a gestire gli stabilimenti di Taranto, Genova, Novi Ligure, Racconigi e Marghera. "L'obiettivo ora è quello di garantire la continuità dell'azienda e darle rilancio" assicura il governo. Finisce la storia del gruppo franco-indiano di Mittal all'interno di quella che è la più grande acciaieria d'Europa.

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci rivolgono i propri "auguri di buon lavoro a Giancarlo Quaranta. Riteniamo che l'acciaio sia vitale per il Paese, non solo per la Liguria. L'auspicio - affermano Toti e Bucci - è che si possa al più presto tornare a ragionare del piano industriale, strategico anche per lo stabilimento di Genova e imprimere quell'impulso di cui l'azienda ha bisogno per guardare al futuro, garantire i posti di lavoro e tornare competitivo".

L'ATTACCO DI MITTAL - Poi arriva anche la nota di ArcelorMittal che non lesina critiche al governo: "Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in AdI, iniziato nel 2018. La situazione finanziaria di AdI è stata ulteriormente influenzata dal fatto che il governo italiano ha erogato meno di un terzo dei 2 miliardi di misure di sostegno offerte al momento della creazione della partnership con Invitalia" si legge. E ancora: "ArcelorMittal si è impegnata a fondo per il personale e gli impianti di AdI investendo oltre 2 miliardi di euro. Questo massiccio investimento ha permesso ad AdI di completare nei tempi previsti un ampio programma ambientale da 800 milioni di euro che ha garantito la conformità all'Autorizzazione integrata ambientale stabilita dal governo italiano, nonché di investire 1,2 miliardi di euro nell'ammodernamento degli impianti di tutti i siti. AdI ha inoltre beneficiato di centinaia di milioni di euro di credito grazie alla fornitura di materie prime da parte di ArcelorMittal".

LA STORIA DEGLI ULTIMI ANNI - L'ex Ilva nel novembre del 2018 era diventa ufficialmente di proprietà di ArcelorMittal. Poi anni di diatribe. Nel 2019 il ricorso presentato da 180 cittadini di Taranto è accolto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo e condanna l'Italia a muoversi per tutelare il diritto alla salute. Passano altri mesi di tensione e nel novembre del 2019 ArcelorMittal comunica l'intenzione di recedere dal contratto di cessione, procedendo alla restituzione ad Ilva, in amministrazione straordinaria. Da quel momento in poi parte una lunga battaglia tra azienda, sindacati e governo.

Dopo il Covid, il 15 aprile del 2021 entra lo Stato che acquisisce il 38% delle quote con Invitalia (l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa). Mittal conserva il 62% delle quote e il nome cambia ancora, da Arcelor Mittal ad Acciaierie d'Italia. Più volte i sindacati hanno denunciato l'assenza di investimenti. A Genova sono circa mille i lavoratori dello stabilimento di Cornigliano a cui si aggiungono gli oltre 200 di Ilva in amministrazione straordinaria.

LA SITUAZIONE - E come conseguenza c'è anche la questione dei debiti accumulati da Acciaierie d'Italia. Il ricorso presentato da Invitalia è stato accettato dalla Sezione Seconda e Crisi d'impresa del Tribunale di Milano. Il giudice assegnatario del procedimento è il presidente della Sezione fallimentare Laura De Simone, che dovrà fissare un'udienza per decidere sullo stato d'insolvenza.

Resta pendente la richiesta di concordato con riserva (concordato in bianco) presentata venerdì scorso da Acciaierie d'Italia con l'azionista di maggioranza ArcelorMittal. Era questa infatti la contromossa usata da Mittal dopo che il socio pubblico Invitalia aveva chiesto al governo di ricorrere all'amministrazione straordinaria per l'ex Ilva.

I SINDACATI - "La nomina dell'Ing. Quaranta per noi rappresenta la possibilità che l'amministrazione straordinaria appena decisa dal Governo, rappresenta davvero il segnale di voler ripartire da zero ma con chi conosce bene l'acciaieria e tutto il gruppo ex-Ilva". Lo affermano il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Fim Cisl Valerio D'Alò. "Temevamo, ed è stata una delle nostre richieste al Governo, che l'amministrazione straordinaria se non fosse stata gestita da chi conosceva la siderurgia, potesse ripercorrere l'esperienza negativa e gli errori del passato sulla gestione dell'amministrazione straordinaria. La scelta fatta dal ministro Urso sulla persona dell'Ing.Quaranta in parte ci rassicura e ci dà la possibilità di sperare in un vero cambio di passo e nel rilancio del sito. Per noi ora è fondamentale che l'amministrazione straordinaria duri il tempo necessario a preparare il terreno per l'investitore privato e per farlo, è necessario dare al commissario le fondamentali dotazioni, anche in termini finanziari, per fa ripartire l'acciaieria. Questo insieme alla nomina di Quaranta rappresenta e rappresenterà un segnale concreto di speranza per i lavoratori di tornare a lavoro e di rilancio degli impianti". “La nomina di Giancarlo Quaranta per noi rappresenta la persona giusta per poter gestire questa fase delicata dell’amministrazione straordinaria perché ha avuto un percorso importante nella sua carriera nella parte dell’area a caldo di Taranto e quindi è una figura che conosce molto bene  il nostro settore. Adesso però servono le economie per avere la possibilità di fare gli investimenti necessari per mettere in sicurezza e rilanciare la siderurgia  e  definire così le basi per l’investitore privato per andare a gara nel più breve tempo possibile”, spiega Christian Venzano segretario generale FIM Cisl Liguria