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GENOVA – Due incontri questa settimana per fare il punto della situazione ed evitare il ripetersi dei disagi che hanno caratterizzato la parte iniziale dell’anno: sono questi i prossimi appuntamenti del tavolo tecnico che Regione Liguria ha attivato da tempo con i concessionari autostradali per gestire l’emergenza cantieri. “Un tavolo – dice l’assessore competente, Giacomo Giampedrone – che rappresenta un grosso passo avanti rispetto al passato, quando cantieri e chiusure venivano disposti senza che sapessimo nulla”.

Alle riunioni, tra gli altri, partecipa anche Ansfisa, l’agenzia per la sicurezza dei trasporti costituita dopo il disastro del Morandi: “Quando parliamo di alleggerimento dei cantieri – spiega Giampedrone – dobbiamo sempre ricordarci dell’aspetto legato alla sicurezza. Le necessità viabilistiche, per quanto importanti, non possono mai superare quelle relative all’incolumità di tutti, va dunque tenuto presente che i piani che riusciamo a concordare con i concessionari passano sempre il vaglio dell’urgenza delle varie opere”.

La sensazione, più forte ancora con la fine delle festività e la ripartenza di tutti i cantieri, è che si stia cercando di svuotare l’oceano con un cucchiaio: “Noi abbiamo ben chiare quali siano le esigenze di mobilità della nostra regione e attorno a quelle cerchiamo di stimolare la programmazione dei lavori. Questo Natale, per esempio, sapevamo che il flusso del traffico sarebbe stato inferiore rispetto a quello della Pasqua, che quest’anno cade presto (il 31 marzo, ndr): per questo abbiamo accettato qualche cantiere in più con la promessa che in primavera potremo godere di un pizzico di libertà di movimento in più”.

Promesse che, però, vanno mantenute: sulla A10 a inizio anno Autofiori non ha smontato per tempo un cantiere che doveva essere eliminato, creando un colossale ingorgo che ha raggiunto i 14 km. Regione aveva alzato molto i toni, accusando il concessionario di comportamento scorretto: “Il tavolo – spiega ancora Giampedrone – deve servire proprio per evitare situazioni come questa. E’ nella natura delle cose che possano esserci problemi ma, nel caso, il concessionario autostradale deve alzare le braccia, ammettere l’impossibilità di tenere fede a una promessa e avvisarci immediatamente. Se, al contrario, ci accorgiamo del problema nel momento in cui restiamo in coda possiamo far poco per minimizzare i disagi”.

La situazione in Liguria è comunque fuori controllo: le Autostrade, che sono tra le più care d’Italia, non rispondono a minimi requisiti di sicurezza; ovunque ci sono restringimenti o cambi di carreggiata, lunghi tratti a corsia unica, pochissime corsie di emergenza, gallerie completamente fuori norma. La maggior parte degli incidenti, anche quelli molto gravi o fatali, avvengono all’interno delle aree di cantiere, che sono le più pericolose: la nostra Regione, del resto, è quella con il più alto tasso di incidenti in autostrada in rapporto alle dimensioni dei suoi tratti. E l’aumento dei pedaggi, approvato dal Governo nel decreto Milleproroghe e in vigore dal 1 gennaio, rappresenta un insulto a un territorio isolato e ferito.