Ritorna a far parlare anche quest'anno quello che forse è diventato il terrazzino più famoso di Genova: si trova in corso Italia e per le feste natalizie si accende e addobba con decorazioni natalizie e luci da far invidia ai grandi magazzini di Harrod's a Londra e alle magioni presidenziali agghingate per le feste.
Ma non si tratta né di una istituzione, né di un negozio: è invece l'abitazione di un privato, un giovane imprenditore genovese, che da quattro anni a questa parte ha iniziato questa curiosa tradizione natalizia sul terrazzo della sua bella casa di Albaro.
La storia l'ha raccontata lui stesso - il suo nome è Marco Sesenna - a Primocanale: "Quest'anno ho scelto la Lanterna per dare un segno della mia genovesità dopo le illazioni social sul fatto che io non fossi genovese, dicevano figuriamoci quanto costa, quanto si spende per l'energia elettrica. Ma questa Lanterna è stata costruita a chilometro zero da me e dai miei amici, fatta nei pomeriggi uggiosi autunnali, e il costo è 1.5 euro di energia elettrica al giorno, meno di un cappuccino e di una slerfa di focaccia. Queste luminarienascono per abbellire ulteriormente corso Italia, rendere felice un bambino che passa sotto: quest'anno la Lanterna, l'anno scorso un pacco rosso, l'anno prima ancora le prime renne".
Dalla prima renna alla Lanterna, questo terrazzo ha fatto la storia (almeno sui social): segnalato dalla comunità dei follower del profilo del "Mugugno genovese" e poi rimbalzato sui siti della stampa locale, ha incanalato una serie di commenti di ogni sorta, da quelli positivi che invitano a continuare (e tra i suoi tifosi c'è anche l'infettivologo Matteo Bassetti) a quelli, appunto, a base di mugugni.
Ma il perché di questo "progetto" è più semplice di quanto si possa immaginare. Spiega Sesenna: "La prima idea è nata 4 anni fa per fare una cosa scherzosa con mio figlio per Natale e per risvegliare il bambino che è in me da sempre vittima del fascino delle luci natalizie. Nei miei viaggi in giro per il mondo sono stato colpito dalle luminarie in giro per il mondo. Ho messo la prima renna con un amico che fa impianti elettrici industriali, è diventata virale, da lì ho avuto tanti feedback gran parte positivi e questo mi ha gratificato, così ho pensato di cercare a contribuire a spingere Genova su intrattenimento, rubare un sorriso, come diceva Oscar Wilde... purché se ne parli".
"L'anno prossimo abbiamo già qualche idea, stiamo già lavorandoci. Abbiamo fatto un test con il ferro per le strutture e abbiamo un ventaglio di scelte. Sicuramente sarà qualcosa di molto noto e molto genovese". La scommessa sulle prossime decorazioni è già partita.
 
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