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Anche il sindaco Bucci tuona: "Pronto a chiedere ai vertici di rimuovere lo spot"
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GENOVA - Tutti d'accordo quando si mette sul tavolo il fatto che il popolo genovese non sia il più socievole fra i tanti, ma nulla si può dire sulla spiccata capacità dei genovesi di ridere di sé stessi, soprattutto sul tema della "tirchieria". E proprio per questo stona non poco uno spot pubblicitario comparso per promuovere i servizi di Subito.it, realtà digitale consolidata per quanto riguarda la compravendita online, esclusivamente su territorio italiano.

Sul banco degli imputati il "copione" recitato: due amici parlano della riuscita dell'acquisto di una bici effettuato online, ed è quando il compratore afferma che la bici arriva da Genova, che l'altro attore si stupisce del fatto che l'acquisto sia stato eseguito prima di vedere il prodotto. Proprio questa frase, che non nasconde una certa perplessità sull'onestà di un acquisto, ha fatto scatenare le polemiche sui social da parte di genovesi e no.

C'è chi ha visto infatti questo spot come un attacco verso l'immagine della città di Genova e l'onestà dei suoi cittadini, dipinti essenzialmente come dei truffatori; dall'altra parte c'è chi ha pensato che si trattasse solo di una coincidenza, come se gli sceneggiatori avessero estratto a sorte il nome di una città da inserire nel copione. Seguendo quest'ultima visione, la scelta di Genova sarebbe semplicemente frutto del caso.

Come terza ipotesi si è pensato poi ad un riferimento venuto male alla tirchieria dei cittadini. Un episodio sicuramente evitabile, ma tanto è bastato a far scendere in campo anche il sindaco di Genova Marco Bucci, che ha scritto sui propri social: "Sono pronto a scrivere ai vertici dell’azienda titolare di Subito.it perché ritirino lo spot pubblicitario che sta andando in onda sui principali network televisivi nazionali.
L’immagine dei genovesi, attraverso il pensiero di uno dei protagonisti dello spot, è stereotipata in quella di chi cerca di arrembare una fregatura al cliente del portale web che si salva grazie al rigido protocollo in atto da parte dell’azienda mediatrice di vendite.

La ritengo una mancanza di rispetto nei confronti dei genovesi che, peraltro, storicamente sono conosciuti semmai come parsimoniosi e non come dei “tira pacchi”.


"Comprendo e condivido, dunque, le tante lamentele che si stanno scatenando sui social e quelle che sono arrivate attraverso mail e messaggi al sottoscritto. Confido che il team di Subito.it provveda a ricompensare Genova e i genovesi con la scena e lo spazio che meritano e non dipingendoli come venditori di biciclette dalle ruote quadrate" è stato il pensiero del primo cittadino genovese.

 Vedremo quali saranno gli sviluppi di questa vicenda. Una polemica che sicuramente poteva essere evitata con un po' di attenzione in più, vero è che l'errore potrebbe nascere semplicemente da una visione "Roma-centrica", che in realtà non conosce nemmeno le peculiarità del capoluogo ligure.