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Questo dato secondo il presidente Furio Truzzi dimostra che l'inflazione "non è democratica e non colpisce tutti i cittadini allo stesso modo. Chiediamo riunione straordinaria a Genova con Mister Prezzi, Prefettura, Comune, Regione e Camera di Commercio"
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GENOVA - A Genova le famiglie spendono in media 920 euro in più all’anno rispetto allo stesso nucleo residente a Potenza. Lo afferma Assoutenti, che ha rielaborato i dati diffusi oggi dall’Istat per capire le differenze dell'inflazione tra le varie regioni d’Italia in termini di effetti del caro-prezzi.

"Genova è la città con l’inflazione più alta a settembre pari al +7,3% su base annua, equivalente ad una stangata da +1.590 euro annui a nucleo, mentre a Potenza si registra il tasso più basso, +3,4% (pari a +670 euro annui)" spiega il presidente Furio Truzzi.

Il quadro non cambia a livello regionale: la Liguria è la regione italiana dove i prezzi crescono di più a settembre (+7,1%), la Basilicata quella con l’inflazione più bassa (+3,4%): considerata la spesa di una famiglia tipo, in Liguria la crescita più sostenuta dei prezzi produce una maggiore spesa da +807 euro annui rispetto a chi risiede in Basilicata.

"I dati Istat dimostrano in modo evidente come l’inflazione non sia 'democratica' e non colpisca tutti i cittadini allo stesso modo: chi risiede in Liguria e nelle regioni del nord subisce prezzi che crescono a ritmo più sostenuto rispetto al Mezzogiorno, subendo una più forte perdita del potere d’acquisto. Per questo - conclude Truzzi - chiediamo oggi una riunione straordinaria a Genova con Mister Prezzi, Prefettura, Comune, Regione e Camera di Commercio, volta ad analizzare e approfondire l’anomalia ligure sul fronte dei prezzi al dettaglio".

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