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Affrontato anche il tema migranti
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VENTIMIGLIA - "Da oggi uniamo le nostre amministrazioni e gli uffici, grazie a un accordo del Quirinale, che dà dignità alle zone di confine. Vogliamo portare i nostri Stati a comprendere che un accordo tra due Paesi confinanti si deve sviluppare con progetti concreti, nuove progettazioni anche e soprattutto per posizionarci da protagonisti nella nuova programmazione dei fondi europei". Lo ha detto il sindaco della città di confine, Flavio Di Muro (Lega), nel pomeriggio, nella sala consiliare di Ventimiglia, a margine del primo incontro bilaterale tra la locale Giunta comunale e quella di Mentone (il primo Comune francese, dopo la frontiera), quest'ultima capeggiata dal sindaco Yves Juhel.

"Abbiamo un territorio magnifico - ha affermato Juhel - con la testa nelle montagne e i piedi nel mare, che dobbiamo valorizzare. Bisogna anche recuperare il tempo perduto. Ci sono molti italiani che vivono a Mentone e nei dintorni e francesi che vivono a Ventimiglia. C'è tanto da fare per i trasporti".

Una prima decisione è stata presa ovvero tutte le maggiori iniziative e gli eventi organizzati da Mentone o Ventimiglia, sia nel settore sportivo, che nel turismo o nelle manifestazioni, devono avere la città vicina come partner. Sempre a margine del vertice, Di Muro ha annunciato una proposta goliardica per suggellare questa amicizia: "Una sfida a calcio tra le squadre degli amministratori di Mentone e di Ventimiglia, che si batteranno in un incontro bilaterale a sfondo benefico, per dimostrare quanto vogliamo stare insieme e giocare insieme le partite del futuro che ci aspettano".

Juhel ha subito accettato: "Abbiamo una grande sfida: cominciamo dal calcio. Se vince Mentone ci fermiamo lì, se no ne organizzeremo una anche a rugby".

Tra i temi da affrontare nei prossimi mesi ci sono la scuola francese di Ventimiglia e l'acquedotto del Roya, che serve anche la vicina Francia. "Nel nostro mandato - ha concluso Di Muro - abbiamo come obiettivo di passare da Comune di confine a comune internazionale: ciò significa migliorare rapporti con i Comuni limitrofi italiani e francesi a iniziare da Mentone. Per troppi anni abbiamo tenuto ognuno per sé i propri servizi e le occasioni senza condividere soluzioni e problemi".

"Non abbiamo parlato di questioni di carattere internazionale o nazionale, quindi non abbiamo affrontato il tema dell'immigrazione, su cui ognuno ha il proprio pensiero, ma non spetta ai Comuni dibattere sull'apertura o la chiusura della frontiera. Vero è che la frontiera gestita in questo modo crea difficoltà a entrambe le parti". Di Muro ha subito sottolineato, parlando di uno dei più grandi problemi della città di confine, che si tratta di una questione che esula dalle competenze dei Comuni, ma coinvolge i due governi e l'Europa.

"Oggi il Comune di Ventimiglia come quello di Mentone non possono certamente dibattere sul rispetto dell'accordo di Schengen, ma se ci fosse un movimento più libero tra i cittadini di Ventimiglia e Mentone, senza dimenticare i lavoratori frontalieri che varcano quotidianamente il nostro confine, ne gioverebbero tutti i nostri popoli di frontiera. Questo non è un oggetto di dibattito tra due poveri sindaci di confine, ma un appello all'Unione europea di dimostrare la propria esistenza a Ventimiglia"