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Un loro amico, nei giorni scorsi, aveva inviato una lettera al Papa. Adesso, tutti i bambini della parrocchia di San Cipriano, borgo sulle alture di Serra Riccò alle spalle di Genova, hanno preso carta e penna per richiedere un intervento direttamente al vescovo Marco Tasca.

Il riferimento è quello dell'addio alla propria comunità dell'apprezzato parroco don Andrea Cosma, destinato ad altri incarichi non più nella loro parrocchia. Il giovane sacerdote ha avuto il merito di crescere una folta rappresentanza di giovanissimi, uniti attraverso molteplici attività di Azione Cattolica e, adesso, complice la carenza di sacerdoti la paura dei più piccoli è che tutto possa terminare con l'approdo di un nuovo religioso che dovrà prendersi cura di San Cipriano, Pontedecimo, Rimessa, Cesino e Giovi. 

Sulla questione è intervenuta anche la sindaco Angela Negri: "Siamo preoccupati perché, al di là dell'impegno dei parroci, diventa difficile poter unire borghi popolosi come Pontedecimo a realtà di campagna come San Cipriano o Serra. Dispiace perché don Andrea, che si adegua alle volontà superiori con voto dell'obbedienza, è molto amato e legato a queste realtà non solo tra i giovani. Il suo dinamismo l'ha portato a offrire la disponibilità di occuparsi di una nuova realtà rispetto a quelle che già sta seguendo. In sostanza, avrebbe accettato di prendersi cura anche di Pedemonte, ma la Curia pare propria decisa a fare scelte differenti".

Non ci stanno le nuove leve di San Cipriano che nella lettera spontanea e genuina arrivano a scrivere: "Siamo disposti a qualsiasi fioretto ci possiate domandare, ma almeno per una volta dimostrateci che anche noi piccoli possiamo contare qualcosa".  

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