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Con lo stop all'interdittiva antimafia Regione Liguria ha aggiornato il cronoprogramma e i metodi di scavo per rispettare i tempi
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GENOVA - "L'estate 2025 è il punto di arrivo per i lavori allo scolmatore del Bisagno". A dirlo ai microfoni di Primocanale è l'assessore alla Difesa del suolo Giacomo Giampedrone in seguito all'annullamento dell'interdittiva antimafia che ha colpito il consorzio ReseArch un anno e mezzo fa, sospesa in via temporanea dal TAR lo scorso maggio.

"È importante per due motivi - spiega Giampedrone -: primo perché l'annullamento di un'interdittiva antimafia allontana un argomento molto negativo da quello che è uno dei cantieri più importanti d'Italia, secondo perché questi balzelli giudiziari avevano bloccato, anche se la nostra riassegnazione era avvenuta subito dopo, l'operatività di quel cantiere. Siccome è un cantiere fondamentale per la sicurezza di Genova e per il territorio ligure che ha tanto patito dal punto di vista alluvionale, questa è una nuova ripartenza, non senza novità anche tecniche su cui stiamo lavorando insieme al consorzio".

L'interdittiva ha però inevitabilmente rallentato i lavori: "Con assoluto rispetto per chi prende quelle decisioni in campo giudiziario, credo che sia più anomala la tempistica con cui è avvenuta l'interdittiva e con cui poi si è sospesa - dichiara l'assessore -. Ciò che ha fatto il commissario, cioè sospendere immediatamente il cantiere ad avvenuta interdittiva più di un anno e mezzo fa è stato doveroso nei confronti dei liguri, dei cittadini e anche del suo ruolo rispetto alla parola mafia. Dopodiché ha stupito tutti la riabilitazione del consorzio e questo periodo di circa un anno con una situazione che ha consentito al consorzio di tornare in cantiere ma con una situazione di instabilità per il possibile ritorno dell'interdittiva stessa che certamente non ha giovato alla complessità di un cantiere fondamentale come questo".

Per recuperare il tempo perso e rispettare il nuovo cronoprogramma verranno aggiornati i metodi di scavo, abbandonando i metodi tradizionali per utilizzare una nuova "talpa", che verrà montata tra settembre e novembre: "Con la talpa possiamo recuperare tempo, serve anche un aumento del numero di lavoratori in cantiere" nell'ottica di rispettare l'obiettivo dell'estate 2025, "l'unico punto fissato dalla stazione appaltante, ovvero lo Stato" spiega Giampedrone.

L''assessore ha fatto il punto sullo scolmatore del Fereggiano, "è già operativo di fatto, perché quando dovesse avere una portata ulteriore al regime normale viene già attivato", e sulle altre opere come i "tre lotti del Bisagno, che di fatto hanno raddoppiato alla foce la portata del Bisagno stesso. Tutto insieme, con la galleria scolmatrice, la rendono l'opera di questo genere più grande in Europa. È un pacchetto da 350milioni di opere che ne vede già realizzate una buona parte. Un terzo delle opere sono già avvenute e abbiamo aumentato la sicurezza della città. Non esiste la sicurezza al 100% ma siamo già più sicuri e lo saremo sempre di più. Se ripetessimo gli eventi del 2011 e del 2014 oggi a condizione data non avremmo l'impatto negativo che è avvenuto in quel tempo. L'insieme delle opere porta ad una riduzione dell'80-90% del rischio in quell'area".

"Siamo tutti protagonisti della nostra messa in sicurezza - conclude Giampedrone -. Anche voi di Primocanale lo siete nelle tante ore di allerta e siete un elemento fondamentale perché trasferire l'informazione in tempo reale al cittadino e farlo con il tempo giusto perché il cittadino possa non mettersi in pericolo è fondamentale. In Protezione Civile da ogni tragedia si cerca di fare un passo avanti. Non vuol dire che i rischi non ci sono più ma che c'è un sistema pronto ad affrontare ogni evenienza. Noi ai cittadini diciamo 'l'allerta si rispetta', poi se piove meno meglio ma non bisogna prenderla sotto gamba, abbiamo visto in Emilia cosa si può significare allerta rossa".

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