
La Diocesi di Genova mette un freno ai padrini e alle madrine di battesimi e cresime che, a cerimonia finita, non prendono a cuore la crescita umana e spirituale dei loro "figliocci". Perciò verrà stabilito un percorso di abilitazione al ruolo di padrino e madrina, in assenza del quale si diventerà soltanto "testimoni".
"A coloro che sono chiamati a svolgere il servizio di padrino e di madrina è chiesto di far parte della Comunità cristiana, attraverso un cammino di Fede condiviso con altri fratelli - spiega il decreto firmato dall'arcivescovo, monsignor Marco Tasca - e che comprenda anche in modo graduale la santa messa domenicale, un momento di riscoperta o approfondimento della fede, di nutrimento spirituale, di condivisione con i fratelli e di servizio nella carità".
Il decreto entrerà in vigore con l'inizio del prossimo anno pastorale, il 3 dicembre 2023, prima domenica di Avvento. La nuova procedura sarà, almeno in una prima fase, sperimentale ed in vigore per un triennio.
"Ogni comunità e ogni pastore - spiega una nota dell'Arcivescovado - saprà offrire occasioni per realizzare tutto ciò secondo la possibilità della parrocchia e quanto potrà essere suggerito dalla creatività pastorale. Tra i possibili cammini da proporre, si suggeriscono momenti di ascolto e condivisione della parola di Dio secondo modalità indicate attraverso apposti strumenti forniti dall'ufficio catechistico diocesano".
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