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Giovanni Guicciardi: "A giorni dal sisma abbiamo ancora speranza di salvare vite sotto le macerie". I legami con Galata e la liberazione di una ballerina di danza del ventre"
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GENOVA - "Stiamo vivendo un momento molto difficile, ma abbiamo ancora speranza di salvare delle vite, per questo se esistono professionisti del soccorso, medici e vigili del fuoco, mi contattino e gli faremo arrivare a nostre spese in Turchia".

È un appello composto quello lanciato da Giovanni Guicciardi, ottantenne e da quarant'anni console onorario della Turchia a Genova, che ha competenze per tutta la Liguria.

Il diplomatico parla dal suo ufficio nel prestigioso palazzo Doria De Fornari di piazza De Ferrari presidiato dalle forze di polizia e l'esercito dal 2019 a causa delle minacce e un attentato degli anarchici che contestano alla Turchia la dura repressione del popolo curdo.
Guicciardi, a cui è stata data alle fiamme un'auto sotto casa, a Castelletto e ha subito un tentativo di attacco nell'ufficio di De Ferrari, di questo non parla, ma racconta il momento difficile della Turchia: "Un Paese moderno che ha la tecnologia e un sistema sanitario in grado di fronteggiare questa immane sciagura, ora l'obiettivo è cercare di salvare chi può essere ancora vivo sotto le macerie".

Una tragedia che ha permesso di accantonare anche la storica rivalità con la Grecia, "è stata la prima nazione che si è messa a disposizione per gli aiuti" precisa quasi emozionato

Broker marittimo, petroliere e armatore "ho avuto otto navi", Guicciardi è di Trieste, la città dove ha ancora due agenzie marittime con un giro di 300 navi all'anno. "Sono diventato console al posto del marchese Gavotti, la scelta su di me è caduta per la mia esperienza nel campo dello shipping".

Console di Turchia significa anche essere a disposizione dei cittadini turchi che hanno necessità in Liguria e a Genova: "Non ci sono molti turchi in Liguria, qualche turista, poi un trafficante di droga che si mette puntualmente nei guai, forse l'intervento più curioso da console è stata quella di anni fa quando salvai una giovanissima ballerina della danza del ventre che era stata "acquistata" dal titolare di un night di Genova che però poi pretendeva che oltre a ballare si prostituisse con i clienti. Chiamai la polizia e feci in modo che la ragazza fosse libera di tornare a casa".

Alle pareti del console dell'ufficio del broker il grande ritratto di Mustafa Kemal Atatürk, il primo presidente della Repubblica turca dopo la dissoluzione dell'impero ottomano, rimasto nel cuore di tutti, così diverso da Erdogan, nazionalista e islamico, che ha invece virato verso una democracia confessionale.

Ovviamente il console anche di questo non parla, gli piace invece sottolineare i legami fra Genova e la Turchia, svelando un curioso particolare del gemellaggio tra Genova e il quartiere di Istanbul Galata che fu fondato dai genovesi: "Genova voleva fare il gemellaggio con la capitale ma gli fu stato fatto notare che si parla di realtà troppo diverse, una metropoli di molti milioni di abitanti e una città di 600 residenti, così si è scelse di gemellare Genova con il quartiere fondato dai genovese di Galata visto che hanno quasi lo stesso numero di abitanti", il console poi ricorda la beffa del superbacino galleggiante del porto di Genova che dopo essere rimasto per anni inutilizzato "è stato svenduto a un imprenditore turco mio amico che si è subito ripagato la spesa con il primo cliente, per ironia della sorte, l'italiana Snam".

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