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Bper ha registrato nel 2022 un utile netto consolidato ordinario di 502,8 milioni mentre l'utile netto contabile si è attestato a 1.449 milioni. La proposta del cda della banca è di distribuire un dividendo di 12 centesimi per azione.

"Il 2022 è stato un anno particolarmente significativo per Bper Banca, costellato da importanti iniziative. In primis mi preme sottolineare il positivo completamento dell'integrazione di Banca Carige, operazione che ha visto la sua conclusione a fine novembre con l'atto di fusione e con la completa migrazione dei sistemi informativi". Così l' amministratore delegato Piero Luigi Montani commenta i risultati del 2022. "Questo ulteriore processo di consolidamento bancario ci ha permesso di incrementare significativamente i volumi di impieghi e raccolta in territori limitatamente presidiati e di rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento competitivo su scala nazionale, grazie anche a un rilevante aumento del numero di clienti del 20% circa, dai 4,2 milioni precedenti ad oltre 5 milioni attuali", aggiunge il banchiere.

"Vorrei inoltre ricordare che lo scorso giugno è stato presentato il nuovo Piano Industriale 2022-2025, la cui implementazione sta già portando significativi benefici in termini di razionalizzazione della struttura operativa e incremento della redditività", riprende Montani e conclude: Possiamo ora focalizzarci sul consolidamento della posizione raggiunta da Bper Banca a livello nazionale continuando l'implementazione delle azioni previste dal Piano Industriale, consapevoli del fatto che i risultati raggiunti ci permetteranno di generare ulteriore valore a vantaggio di tutti i nostri stakeholder, pur in un complesso quadro macroeconomico".

Bper al momento non pensa di fare altre acquisizioni. "Dobbiamo avere prudenza. In meno di 15 mesi abbiamo inserito 620 filiali di Ubi, sono entrati 1,7 milioni di clienti, 100 miliardi di masse intermediate, 34 miliardi di attivi, 5.100 dipendenti. Con Carige arrivano 20 miliardi di attivi, 800.000 clienti, 50 milioni di masse intermediate, 3.300 dipendenti e 368 sportelli. Tra Ubi e Carige in poco più di un anno abbiamo inserito 8.400 persone sui circa 12.000 persone che avevamo", dice Montani in conference call. "In questo momento ancorché siamo molto contenti ed è andato tutto bene dobbiamo essere realisti che 8.400 dipendenti non si possono pensare di inserire in poco tempo", ha proseguito segnalando che sul piano "E' vero che siamo in anticipo fiduciosi di portarlo a termine" ma "Per il momento sul tavolo non c'è niente di più di quello che stiamo facendo, niente di più di quello che abbiamo dichiarato sul piano. L'obiettivo è di raggiungere il piano nei tempi stabiliti", ha concluso.

Il dividendo proposto è il doppio di quello dell'anno precedente. Il conto economico 2022, che consolida Banca Carige a partire dal terzo trimestre, vede il margine di interesse a 1.825,9 milioni (+21,3%) di cui 565,5 milioni nel solo quarto trimestre e commissioni nette per 1.942,1 milioni (+18,3%) con un dato degli ultimi tre mesi di 524,1 milioni (+4%). I ricavi crescono così del 19,7%. I proventi operativi netti ammontano a 4.258,4 milioni (1.444,3 milioni nel quarto trimestre), gli oneri operativi sono pari a 2.787,8 milioni (985,2 milioni registrati nel trimestre, di spese per il personale di 1.682,3 milioni (609,8 milioni nel trimestre), impattati da 200,6 milioni di spese straordinarie, che includono costi per 166,2 milioni riferiti all'estensione della manovra di ottimizzazione degli organici già prevista a piano, Il risultato della gestione operativa è pari a 1.470,6 milioni, di cui 459,1 milioni nel 4° trimestre. Le rettifiche di valore nette per rischio di credito si attestano a 606,6 milioni e includono 19,5 milioni di rettifiche relative alle esposizioni per cassa verso la Russia. Il dato dell'ultimo trimestre è pari a 271,2 milioni e comprende le rettifiche straordinarie per 60,6 milioni riferibili all'ingresso di Banca Carige nel Gruppo. Il costo del credito si attesta a 64 punti base (59 escludendo le rettifiche straordinarie).

C'è un avviamento negativo. In tale voce, spiega la nota di Bper sui conti, è stato registrato il badwill emerso dal processo di Purchase Price Allocation rispetto all'acquisizione di Banca Carige, e pari a 833,1 milioni. L'utile di esercizio di pertinenza della capogruppo è alla fine pari a 1.449 milioni. Escludendo le poste straordinarie che ammontano a 946,2 milioni, il dato è di 502,8 milioni. Le nuove erogazioni di prestiti raggiungono i 16,5 miliardi  (+25,8%) e la qualità del credito è in importante miglioramento con un Npe ratio lordo e netto rispettivamente al 3,2% e all'1,4% (da 4,9% e 2% di fine 2021). Solida la posizione di capitale: il Cet1 Ratio Fully Phased proforma pari al 13,2% ben oltre il requisito Srep (8,47%).