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GENOVA - Rifiuti che si trasformano in una seconda occasione e che educano al riuso. Il progetto di Amiu e Sc'Art APS "Vico Angeli 21R: un luogo di riuso e libertà creativa" ha vinto il "Premio per esperienze innovative di partnership sociali" organizzato da Celivo e Confindustria Genova, giunto alla diciassettesima edizione.

Quello di Vico Angeli 21R è un laboratorio dove le detenute della Casa Circondariale di Genova Pontedecimo, ma anche quelle in affidamento esterno o tornate libere, realizzano le loro opere con materiale di riciclo. Le "Creazioni al fresco" sono borse, accessori di moda o complementi d'arredo, fatte con striscioni pubblicitari dismessi o le tele degli ombrelli rotti.

"Questo premio è un riconoscimento sincero, partecipe e profondo dell’impegno che associazioni come Sc’Art hanno profuso nel tempo verso persone, attività, ambiente della nostra città", afferma Pietro Pongiglione, Presidente Amiu Genova. "Amiu deve essere orgogliosa di aver sostenuto e sostenere, da tempo, persone e attività di tale calibro e spessore. Perché il bene va coltivato, diffuso e aumentato grazie allo sforzo silenzioso di tanti soggetti che agiscono per ottenere risultati duraturi nel tempo. Queste organizzazioni hanno un fondamentale ruolo nei vari luoghi dove svolgono la loro missione e non possiamo far altro che esortare a vivere, condividere e replicare esperienze così nobili".

"Questo riconoscimento premia un lavoro comune, centrato su Educazione ambientale e inserimento socio-lavorativo, con particolare attenzione alle persone in condizione di vulnerabilità sociale, che trovano in Vico Angeli 21R un luogo di cura in un contesto territoriale di comunità", ha dichiarato Etta Rapallo, Presidente di Sc'Art.

La Vice Presidente di Confindustria Genova Nicoletta Viziano ha premiato online i vincitori: "Il nostro riconoscimento va a "Vico Angeli 21r" per l'importante e concreta opportunità che offre alle donne detenute o tornate libere, favorendo il loro re-inserimento sia dal punto di vista sociale che lavorativo. Nell’anno in cui AMIU ha tappezzato la città lo slogan “voglio rifarmi una vita”, il progetto vincitore incarna proprio questo slogan: ridà una vita a tanti materiali altrimenti destinati alla spazzatura e ridà una nuova opportunità alle tante persone coinvolte nel laboratorio anche attraverso accordi con il carcere femminile, sposando perfettamente la sostenibilità ambientale con quella sociale".