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I saldi della festa importata dall'America si prolungano per troppo tempo secondo i negozianti genovesi: dalla settimana "nera" all'intero mese, il grido d'allarme lanciato dai commercianti
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GENOVA - Ritorna il Black Friday a Genova. Dopo le difficoltà legate alla pandemia i piccoli negozi genovesi speravano in un 'cambio di passo' grazie anche alla grande quantità di turisti che questa estate hanno visitato le città e acquistato nelle attività cittadine, ma il 'venerdì nero', tradotto in italiano, rischia di rimetterli di nuovo in ginocchio.

La stagione, che già ha tardato ad arrivare viste le temperature anomale, si apre con le super scontistiche del Black Friday, la festa importata dagli Stati Uniti che arriva dopo il Ringraziamento, con offerte imperdibili e grandi incassi. Tra i problemi però, la tradizione che la festa ha di essere principalmente online: un travaso che danneggia la rete del retail fisico. Secondo le stime di Confesercenti, solo il 29% farà un acquisto in un negozio di prossimità (il 15% in un negozio di vicinato multimarca, il 14% in un negozio monomarca). A fare la parte del leone saranno le piattaforme di eCommerce (64% delle indicazioni), i portali online delle catene multimarca (43%) ma anche l'acquisto direttamente sul sito web dei produttori (29%). Un ulteriore 40% acquisterà anche presso i punti vendita fisici delle grandi catene e il 19% presso supermercati e ipermercati.

Solo il 29% acquisterà in un negozio di vicinato durante questo Black Friday, anche a Genova. A fare il quadro della situazione è  Francesca Recine, Presidente Fismo Confesercenti Genova.

"Questi continui appuntamenti con scontistiche che si alternano a promozioni costanti disorienta molto - confessa ai microfoni di Pirmocanale -, il Black Friday non è fatto per i negozi di tradizione, non è un'usanza che fa bene all'economia cittadina e ha un ritmo che noi non riusciamo a sostenere".

Gli sconti pazzi che ormai non coinvolgono più una singola giornata "nera" ma si estendono praticamente a tutto il mese di novembre, si aggiungono a difficoltà che già esistevano e schiacciavano i piccoli commercianti. "Ora si fa shopping anche in altri modi - prosegue Recine -. C'è chi ha saputo elasticamente muoversi in questo fiume di novità non positive che ha avuto il commercio, come lo 'sfracello' della vendita online, e ha saputo utilizzare il mezzo digitale per la propria vendita, ma chi non è stato in grado di farlo ha dovuto fare molta fatica e continua a farla anche solo per sopravvivere".

Ad aggiungersi all'equazione c'è anche il caro bollette, problema che non lascia scampo a qualsiasi settore. Ancora presto per tirare le somme, infatti il quadro della situazione si potrà avere solo a fine stagione. 

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