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Fu la sua squadra antiterrorismo a effettuare il blitz nel covo delle Brigate Rosse di via Fracchia. Oggi una locandina dell'Arma per commemorare il generale, la moglie e l'agente scelto uccisi dalla mafia 40 anni fa a Palermo
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GENOVA -Anche i carabinieri di Genova ricordano il generale e prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa nel giorno del quarantesimo anniversario del barbaro agguato di mafia avvenuto a Palermo il 3 settembre 1982 in cui persero la vita anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l’Agente Scelto Domenico Russo.

Dalla Chiesa da comandante dei carabinieri delle regioni del nord Ovest dell'Italia fu anche a capo dei militari dell'arma della Liguria.
Fra i suoi uomini più fidati e suo braccio destro Nicolò Bozzo, il colonnello dell'arma scomparso nel 2018,  a capo della divisione Pastrengo e poi comandante della polizia municipale di Genova.

Ma la figura di Dalla Chiesa a Genova è legata alla sanguinosa irruzione dei suoi uomini nel covo delle Brigate Rosse di via Fracchia 12 nella notte del 28 marzo 1980.


Grazie alle informazioni fornite dal militante delle Brigate rosse pentito Patrizio Peci, arrestato nel febbraio 1980 a Torino, i carabinieri del generale Dalla Chiesa fecero irruzione all'interno dell'appartamento.

Il blitz si concluse con un discusso e violento conflitto a fuoco che provocò la morte dei quattro brigatisti presenti, tre militanti clandestini delle colonne genovese e torinese e la giovane proprietaria dell'appartamento, oltre al ferimento del maresciallo dei carabinieri Rinaldo Benà, genovese deceduto alcuni anni fa.

Le modalità dell'irruzione e l'esatta dinamica dei fatti non del tutto chiari suscitarono polemiche, facendo sorgere dubbi sull'operato dei carabinieri e sull'effettiva necessità di uccidere tutti i brigatisti sorpresi nell'appartamento.

Ma l'irruzione di via Fracchia provocò il rapido collasso della pericolosa organizzazione brigatista presente nella città che, a partire dal 1976, si era resa protagonista di una lunga e cruenta serie di attentati contro magistrati, politici, dirigenti industriali e forze dell'ordine.

Oggi il comando generale dell’arma dei carabinieri di Genova celebra Dalla Chiesa con una locandina che lo ritrae sullo sfondo della bandiera italiana e che riporta, in forma evocativa, un suo significativo pensiero “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”.

Con questa locandina, nell’alveo delle diverse iniziative promosse a memoria della ricorrenza, il comando generale ha voluto ricordare "una delle figure più gloriose della storia dell’arma dei carabinieri nella convinzione che ancora oggi il prefetto Dalla Chiesa, con la sua inflessibile battaglia contro l’insidiosa opera delle organizzazioni terroristiche e criminali e la sua azione intelligente e tenace rappresenta un grande esempio per le nuove generazioni"

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