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Alle ore 11 il corteo si scioglie. Bloccato e poi riaperto il casello di Genova Ovest
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 GENOVA - Corteo di circa mille lavoratori Ansaldo Energia a Genova, dallo stabilimento di Cornigliano verso il casello di Genova Ovest, dove appena arrivati bloccano il casello autostradale in ingresso e in uscita: i lavoratori dell'azienda si sono riuniti in assemblea davanti allo stabilimento genovese alle 8,30 di questa mattina, martedì 2 agosto, per poi decidere di manifestare e partire in corteo verso il centro della città. Il corteo si è concluso alle ore 11, con lo sblocco del casello autostradale. Tensioni con gli abitanti alle finestre. L'Ansaldo sarebbe infatti entrata ufficialmente in una situazione di pre-fallimento, con debiti che superano i ricavi di centinaia di milioni di euro. "Un disastro", si legge nel volantino di Rsu Fiom Ansaldo Energia, che continua: "Se l'azionista di maggioranza, la CdP, non ricapitalizza, l’Ansaldo sarà commissariata portando i libri in tribunale, senza avere nemmeno i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti". 
 
Il corteo è partito verso le ore 9 dallo stabilimento di Cornigliano, ha percorso via 30 Giugno ed è diretto verso il centro. Ha percorso il tunnel di via Degola, poi piazza Montano, via Cantore, direzione l'ingresso dell'autostrada. Petardi e slogan contro l'amministratore delegato da parte dei mille e più in corteo. "Tutta la città deve sapere", "Ansaldo è nostra e non si tocca" dicono i manifestanti.

Tensione sulla rampa di uscita di Genova Ovest a Sampierdarena, un'auto di turisti francesi che cercavano di passare per andare a prendere il traghetto per il nord Africa è stata bloccata dai lavoratori. Fischi dalle finestre da parte di alcuni residenti verso i dipendenti Ansaldo e cori per tutta risposta da parte dei manifestanti. Bloccate dai manifestanti uscita e entrata di Genova Ovest, che verranno riaperte solo alle ore 11. Solo alcuni camion e auto con urgenze vengono fatti passare dal corteo. Tra queste l'auto di una donna incinta, diretta verso la Sopraelevata. Un Tir rimane bloccato e non riesce a passare, verrà poi liberato. 
Urla e gestacci da parte di un paio di residenti di un palazzo che dà sulla rampa di uscita di Genova Ovest, i manifestanti reagiscono con fischi e cori verso le loro finestre, qualcuno lancia pietre, che non raggiungono però la facciata. Tensione anche con la troupe di Primocanale che sta filmando e testimoniando quanto sta accadendo.
 
L'incontro di lunedì tra Rsu e i vertici aziendali, a valle della Semestrale ha portato i sindacati a scrivere lunedì una nota sulla situazione dell'azienda: "Ci è stato comunicato che a settembre verrà presentato un piano industriale: sarà lacrime e sangue, con centinaia di esuberi, finalizzato a ridimensionare anno dopo anno Ansaldo Energia. Eppure il nostro Amministratore Delegato negli ultimi due anni si è prodigato verso l'esterno a spiegare che le cose andavano bene, anzi benissimo e che non c’era nessun tipo di problema. Questa invece la realtà: negli ultimi due anni non è stata presa neanche una commessa, in Italia si è fatto superare persino dalla concorrente Siemens che si è aggiudicata due ordini, all’estero completamente irrilevante".
 
"Queste criticità non devono portare assolutamente a scenari disastrosi per l’azienda e quindi per i lavoratori. In questi giorni la Commissione Europea ha ufficializzato l'inclusione del nucleare e del gas nell'elenco delle fonti “green” e ha approvato il primo dei 2 programmi IPCEI sull'idrogeno nel quale Ansaldo Energia / GreenTech è parte attiva. Monitoriamo con grande attenzione le difficoltà di questo momento ma siamo ben consapevoli delle possibilità di sviluppo rispetto al futuro: Ansando Energia con le turbine a turbo gas, Ansaldo Nucleare definita energia Green e la nuova azienda Ansaldo Green TEAC possono sicuramente avere un ruolo significativo nel mercato delle rinnovabili e nel business degli accumulatori di energia", spiega Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria, commentando l’incontro con l'azienda. E poi aggiunge nella nota: "Ed è recente la notizia dell’acquisizione di due bandi sul Pnrr: l'ennesima dimostrazione di come l'azienda possa avere prospettive senza dubbio importanti. Si può tamponare questa situazione magari attraverso strumenti che possano portare a risparmi o sistemi di efficientamento insieme all’analisi di tutte le attività che possono essere internalizzate per aumentare le ore lavoro risparmiando anche capacità economiche. Soluzioni per preservare la tutela occupazionale che non deve essere minimamente intaccata".
 
"Come Ansaldo Energia le tre centrali stoppate potrebbero ripartire e si potrebbe puntare su mercati influenzati con meno incidenza dagli aumenti del gas. Vanno inoltre capite le sinergie delle tre aziende e CDP come azionista di maggioranza che deve credere in questo gruppo leader nel campo dell’energia: deve immettere nuove risorse economiche per progettare un futuro che può essere assolutamente di rilievo. Se questo non succederà come Fim Cisl siamo pronti ad intraprendere qualsiasi azione di mobilitazione anche dura, per salvaguardare azienda ed occupazione", conclude Venzano.
 
”Quello che sta accadendo in Ansaldo Energia è una vera e propria vergogna che non lasceremo passare” così Igor Magni Segretario Generale della Camera del Lavoro di Genova commenta la notizia che coinvolge il sito produttivo di Genova Campi. “La priorità ora è fare quadrato per salvare e dare prospettive ad un’azienda storica del territorio e strategica per il Paese: sindacato, politica, istituzioni devono remare tutte nella stessa direzione scongiurando il peggio e cercando soluzioni che non penalizzino le maestranze, le uniche che in questa vicenda non hanno responsabilità – e conclude - Il fallimento di Ansaldo Energia sarebbe un colpo mortale per l’industria genovese e del Paese".

"Dopo due anni di gestione da parte del nuovo management, nulla è cambiato - commenta Antonio Apa, coordinatore regionale della Uilm Liguria - le linee indicative fornite non risolvono i problemi di carenza d'ordine né la situazione finanziaria gravosa. Risolvere problemi strutturali con la svolta green e con l'idrogeno non risolve i problemi strutturali di Ansaldo: occorre intervenire sulla struttura, sull'ingegneria, su service, acquisti e logistica per rendere l'azienda efficace ed efficiente" prosegue.
 
Ansaldo Energia fa sapere, tramite una nota, che il risultato è determinato da una svalutazione complessiva di 390 milioni legata a una revisione delle aspettative future, che "ha reso necessaria la valutazione tramite impairment test dei valori degli asset iscritti in bilancio". Il cda della società controllata da Cdp ha infatti preso atto della "sopraggiunta impossibilità" a raggiungere gli obiettivi finanziari delineati nel budget 2022 e a realizzare l'attuale piano industriale.
 
A pesare, sono gli "imprevedibili effetti del protrarsi della guerra russo-ucraina e i conseguenti gravi impatti sulla propensione agli investimenti nella power generation a gas, nonché del prolungarsi dell'utilizzo delle centrali alimentate a carbone", oltre, al più generale contesto inflazionistico sui materiali di produzione, sull'energia e sul gas. Lo rende noto Ansaldo Energia in una nota, segnalando che "per assicurare il rilancio industriale e finanziario del gruppo, il consiglio di amministrazione ha discusso e approvato articolate linee guida di un nuovo piano industriale, in relazione alle quali sono state avviate interlocuzioni preliminari con il socio di maggioranza".
 
In seguito al nuovo scenario, il consiglio ha conseguentemente dato mandato all'a.d. di confrontarsi e negoziare con i soci e i principali stakeholder per addivenire alla condivisione di una manovra finanziaria a supporto dell'implementazione del nuovo piano industriale definitivo. Nel contempo, continua la nota, la società chiederà alle banche finanziatrici una sospensione del calcolo al 30 giugno 2022 di uno o più dei covenants finanziari. Quanto ai conti del semestre, nonostante una presa ordini di 440 milioni di euro rispetto ai 290 milioni dei primi sei mesi del 2021, trainata dal comparto del Service, il comparto 'New Units' ha registrato una riduzione delle aspettative di ordinativo: "a pesare - spiega Ansaldo - soprattutto gli esiti negativi del Capacity Market italiano, che non ha assegnato capacità per le centrali sulle quali Ansaldo Energia aveva già chiuso accordi". Quanto al risultato economico negativo (oltre alla svalutazione di 390 milioni), i restanti 52 milioni sono determinati da -13 milioni di oneri non ricorrenti, -15 milioni di ammortamenti di immobilizzazioni immateriali da Ppa, -23 milioni di oneri finanziari e -2 milioni imposte. L'indebitamento netto verso terzi è pari a 787 milioni, rispetto ai 619 milioni di dicembre 2021.
 
"Ansaldo Energia è un patrimonio di tutta Genova che deve essere difeso, oggi la decisione dei lavoratori di scendere in piazza dopo l’assemblea risponde a questa necessità: rivendicare il ruolo che ha l’azienda per la città  e la risposta è stata sicuramente positiva con altri lavoratori che si sono uniti in corteo. Ci deve essere un gioco di squadra ad ogni livello per tutelare Ansaldo Energia e i suoi lavoratori. È chiaro il momento di difficoltà ma il gruppo ha tutte le potenzialità per uscire da questa situazione. Cassa Depositi e Prestiti come azionista di maggioranza del gruppo deve mettere le  risorse per ripartire subito per cambiare positivamente lo scenario", spiega la RSU FIM Cisl dì Ansaldo Energia.

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