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Il procuratore capo: "I due pm hanno dedicato parte importante della loro vita professionale per questa indagine. Spettacolarizzazione? Il rischio esiste"
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GENOVA - Oggi ha avuto luogo la prima udienza del processo per il crollo del Ponte Morandi e Francesco Pinto, procuratore capo di Genova, fa il punto della situazione ai microfoni di Primocanale: "È stata un'udienza in cui abbiamo cominciato la costituzione delle parti. Procederemo a tappe, il che è un buon inizio, almeno verranno dedicati tre giorni alla settimana ad un procedimento complesso. Presenterà possibili intoppi o ostacoli, è giusto arrivare ad una calendarizzazione di questo tipo".

Le macerie del ponte verranno spostate a Trasta: "Abbiamo già una prima ordinanza del tribunale in questo senso - spiega Pinto -, si è riusciti ad assicurare un trasferimento senza la manomissione dei reperti, quindi ci sarà la possibilità di arrivare al compimento di questi lavori importanti. Ci sarà un luogo della memoria dedicato alle vittime del ponte che non poteva essere allestito prima di questo spostamento".

La prossima udienza sarà il 12 settembre, per la conclusione bisognerà attendere luglio 2024? "Non possiamo dirlo, certamente la calendarizzazione è stata fatta nell'arco di un anno. Si può pensare che la maggior parte dell'istruttoria dibattimentale venga compiuta in quel periodo, salvo imprevisti".

Questa mattina davanti al tribunale ha avuto luogo anche la protesta dei giornalisti, che si lamentano per la mancata possibilità di riprendere l'udienza, fatto che rischia di ledere il diritto di cronaca: "L'ordinanza è molto equilibrata - dichiara Pinto -, va distinto il problema del diritto di cronaca, e i giornalisti hanno un'aula dedicata, dalla spettacolarizzazione del processo. Esperienze in altri grossi procedimenti hanno dimostrato che l'eccessiva presenza di telecamere può alterare la genuinità di certe testimonianze. Secondo me c'è un grande equilibrio.

I Pm Terrile e Cotugno come hanno vissuto l'attesa del processo? "Sono colleghi che hanno dedicato una parte importante della loro vita di questi ultimi anni ad una vicenda fuori dall'ordinario, c'è molta ammirazione per quanto fatto fino ad oggi".


Pinto non è preoccupato dalla pressione che si potrebbe generare dalla grande attenzione che i media di tutto il mondo dedicheranno alla vicenda: "L'amministrazione della giustizia deve essere una casa di vetro, trasparente ma serena e tranquilla".


Infine, un commento sul rischio di prescrizione per i reati minori: "Ci auguriamo non avvenga, cerchiamo di rispettare il calendario".