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Acqua dirottata a Piacenza: finita la "guerra", ora gli emiliani si fidano
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GENOVA -Il sindaco di Torriglia Maurizio Beltrami ricorda bene gli anni in cui, con ancora negli occhi la "guerra" dell'acqua fra Genova e Piacenza nata con la costruzione della Diga del Brugneto sul Trebbia, i diffidenti piacentini  per essere sicuri che i genovesi rilasciassero la percentuale d'acqua pattuita si accampavano sulla diga.
Oggi gli emiliani si fidano dei liguri, forti di accordi consolidati.

Genova dal 17 giugno sta rilasciando dal suo Brugneto 178 mila metri cubi d'acqua al giorno che rivitalizzano l'asfittico fiume Trebbia e regalano una boccata d'ossigeno alle coltivazioni emiliane, colpite da una grave siccità.

In tutto alla fine nel piacentino finiranno due milioni e mezzo di metri cubi d'acqua.

Questo versamento però non asseterà i genovesi. Lo confermano i numeri forniti da Iren. L'ultima volta che a Genova si è arrivati al razionamento dell'acqua era il 2003. 

Quell'anno però nel Brugneto, che quando è pieno custodisce 25 milioni di litri d'acqua, si era scesi a 7 milioni. Oggi invece, pur sottraendo i due milioni di litri e mezzo destinati a Piacenza, siamo a quoto sedici milioni di litri. Ben aldilà della soglia di allarme.

 Oggi invece, pur sottraendo i due milioni di litri e mezzo destinati a Piacenza, siamo a quota sedici milioni di litri. Nettamente sopra la soglia di allarme.

I rubinetti dei genovesi, potrebbero avere seri problemi se non arriveranno le piogge attese per l'autunno. Come fanno sapere da Ireti, la costola di Iren che gestisce tutti gli invasi del Brugneto, del Val Noci e della Busalletta che forniscono acqua potabile a Genova.

Precipitazioni che, dall'inizio dell'anno, ed è qui che nasce la psicosi del razionamento e i tanti problemi denunciati da allevatori e coltivatori liguri, sono state solo un terzo di quelle cadute gli altri anni.

Gli ultimi temporali a Genova sono caduti a maggio. Dunque aspettando i temporali di fine estate si può dire che la guerra dell'acqua con Piacenza è ormai solo un lontano ricordo. E nessuno più arriva dall'Emilia per vigilare sul rilascio dell'acqua, come confermano gli unici due escursionisti avvistati sulla Diga del Brugneto.

Guarda caso emiliani, due ristoratori di Statto di Travo, Piacenza, arrivati, garantiscono, in pace,  e che più che di acqua preferiscono parlare delle loro specialità piacentine.

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