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A livello nazionale la mitilicoltura sequestra 19mila tonnellate di CO2 equivalenti, svolgendo una grandissima funzione in termini ambientali
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LA SPEZIA - “Da maggio le temperature del mare sono salite di 5 gradi – spiega Paolo Varrella mitilicoltore -. Siamo in una smart bay, realizzata con il supporto dell’Enea e la scuola di mare di Santa Teresa, e abbiamo sensori che in tempo reale misurano diversi parametri come la temperatura a e salinità dell’acqua. Stiamo cercando di difenderci come possiamo dalla voracità delle orate circondando i vivai con delle reti fisse ma appena trovano un pertugio entrano e fanno danni. I nostri soci hanno già perso 70% delle produzioni: siamo partite iva, imprenditori, e dunque nessuno ci riconosce la perdita che abbiamo”.

“I molluschi bivalvi, come i muscoli e le ostriche, costruiscono il loro guscio con carbonato di calcio sottraendolo al mare – prosegue Varrella - per un equilibrio dinamico il mare ripristina la concentrazione di acido carbonico sottraendo CO2 dall’atmosfera. A livello nazionale la mitilicoltura sequestra 19mila tonnellate di CO2 equivalenti, svolgendo una grandissima funzione in termini ambientali”.

“Con una perdita di almeno il 50% produzione servono immediatamente dei ristori - commenta il deputato Lorenzo Viviani della Lega e membro della Commissione Agricoltura - I muscoli spezzini sono un marchio d’eccellenza della Liguria e del Made in Italy. Non possiamo pensare di curare sempre l’emergenza occorrono risorse, tecniche di pesca preventiva e si possono anche adottare sistemi come dei pontoni progettati per insufflare ossigeno nei vivai, per evitare la morte dei molluschi quando l’ossigeno scarseggia a causa delle temperature anomale del mare. Preoccupazione desta anche il grandissimo numero di meduse che si alimentano di zooplancton, tra cui le larve di piccoli pelagici, come le acciughe e rischiano di incidere sul ciclo naturale di vita del pesce azzurro”.