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Il rapporto tra la sindaca e Genova entra nella fase della verifica: i consensi si assestano, il giudizio diventa più esigente
4 minuti e 43 secondi di lettura
di Carlo Buttaroni*

Archiviata la stagione elettorale che ha portato Silvia Salis alla guida di Palazzo Tursi, Genova entra ora nella fase in cui i giudizi sull’azione amministrativa si misurano con i fatti. I dati di settembre e dicembre 2025 fotografano questo passaggio: il consenso si assesta e il rapporto tra la sindaca e la città evolve, passando dal credito di fiducia iniziale a un giudizio più esigente, fondato sul merito.

Il 25 e il 26 maggio, quando i genovesi sono stati chiamati alle urne, Silvia Salis ha ottenuto il 26% del totale degli elettori, includendo anche chi ha scelto di non votare. È questo il consenso “lordo” con cui la nuova sindaca ha iniziato il suo mandato: una base spesso trascurata nel dibattito pubblico, ma essenziale per valutare l’andamento successivo. Oggi, a distanza di alcuni mesi, quel livello risulta leggermente superiore, nonostante il naturale raffreddamento che accompagna la fine della fase iniziale di fiducia.

Nei primi mesi dopo l’elezione, come avviene in tutte le democrazie mature, il rapporto tra cittadini e amministratori è stato segnato da quella che la scienza politica definisce “luna di miele”: un periodo in cui aspettative, curiosità e fiducia preventiva tendono a prevalere sulla valutazione puntuale dell’operato. È una fase fisiologica, destinata a esaurirsi quando l’azione amministrativa entra nel vivo e le scelte cominciano a produrre effetti osservabili. I dati di settembre e dicembre 2025 mostrano con chiarezza che l’opinione pubblica genovese sta transitando da una fase di consenso legata alle aspettative iniziali a una fase in cui il giudizio è sempre più ancorato alle ricadute concrete delle scelte politiche.

Tra tutti gli elettori, alla domanda «oggi lei voterebbe per Silvia Salis sindaca?», la quota dei favorevoli passa dal 30,2% di settembre al 27,6% di dicembrecon un calo di 2,6 punti percentuali in tre mesi.

Una flessione significativa ma coerente con la fine della luna di miele, che segnala l’avvio di un progressivo assestamento del consenso. Nello stesso periodo cresce lievemente la quota di chi risponderebbe “no”, mentre resta stabile – e molto ampia – la fascia di chi dichiara che non andrebbe a votare. Cresce anche l’area dell’incertezza: gli indecisi aumentano, segno di una città che osserva e ricalibra il proprio giudizio, cambiando le lenti con cui valuta le scelte amministrative.

Il quadro si completa guardando a chi oggi dichiara che andrebbe effettivamente a votare.

In questo segmento Silvia Salis conserva una maggioranza significativa: il 52,7% la voterebbe (una quota leggermente superiore al 51,5% ottenuto alle elezioni) contro il 47,3% che sceglierebbe un’alternativa. Il calo rispetto a settembre, quando il consenso era al 56%, segnala un giudizio più selettivo, senza che emerga però un’alternativa capace di contendere in modo strutturato la guida della città. Il capitale politico dell’opposizione (il 24,8% tra tutti gli elettori) resta sostanzialmente in linea con i livelli delle elezioni comunali e cresce meno di quanto si riduca il consenso della sindaca rispetto al dato di settembre. Un elemento che suggerisce come l’assestamento del consenso di Silvia Salis non si traduca automaticamente in un rafforzamento dell’alternativa politica. In questo momento il centrodestra sembra pagare l’assenza di una leadership capace di diventare riferimento politico per quella parte di Genova che non si riconosce nelle politiche del centrosinistra.

Accanto alle intenzioni di voto, altri indicatori aiutano a comprendere come viene valutata la figura di Silvia Salis. Alla domanda se sia adatta a ricoprire il ruolo di sindaca, il 49% dei genovesi risponde positivamente, contro il 41% che esprime un giudizio negativo, mentre il 10% non si esprime. 

Un dato che restituisce l’immagine di un’opinione pubblica ancora in fase di consolidamento del giudizio.

Ancora più significative le risposte quando si chiede ai cittadini di confrontare le condizioni attuali della città con quelle della precedente amministrazione.

Per il 41% Genova è “uguale a prima”, mentre il 32% ritiene che la situazione sia migliorata e il 26% che sia peggiorata. È il profilo tipico di una fase intermedia, in cui l’azione amministrativa è percepita, ma i giudizi non sono ancora sufficientemente strutturati da produrre valutazioni nette e condivise.

Un indicatore particolarmente interessante riguarda il rapporto, più simbolico, tra la sindaca e l’identità della città. Alla domanda sulla sintonia con Genova, il 31% risponde che Silvia Salis è in sintonia con la città, il 27% che lo è “in parte”, mentre il 38% ritiene che questa sintonia non ci sia. Sommando le risposte positive e parzialmente positive, emerge una maggioranza che riconosce l’esistenza di un rispecchiamento fra la città e la sindaca, seppur aperto e in evoluzione

Nel complesso consensi si mantengono sopra quelli del giorno delle elezioni, ma diventano più selettivi, meno emotivi e più legati alla percezione dell’operato concreto.

Per Silvia Salis, questa fase rappresenta il momento più delicato e al tempo stesso più decisivo del mandato: quello in cui i giudizi positivi non sono più garantiti dall’aspettativa e il consenso deve essere costruito, giorno dopo giorno, attraverso i risultatiPer Genova è un passaggio coerente con il modo in cui la città tradizionalmente valuta la politica: poca enfasi e un’attenzione critica agli effetti concreti delle decisioni di Palazzo Tursi. È su questo terreno, fatto di scelte amministrative e capacità di incidere sulla vita quotidiana, che nei prossimi mesi si giocherà l’evoluzione del rapporto tra la sindaca e la città.

Carlo Buttaroni, presidente Tecnè*

Campione probabilistico di 1.001 casi, rappresentativo della popolazione maggiorenne residente nel comune di Genova. Variabili di controllo: sesso, età, istruzione professione - Estensione territoriale: territorio comunale.
Interviste effettuate tra il 22 e il 23 dicembre 2025 con metodo cati - cawi. Totale contatti: 7.232 (100,0%); rispondenti 1.001 (13,8%) - rifiuti e sostituzioni: 6.231 (86,2%). Margine di errore: + -3,1% Soggetto che ha realizzato il sondaggio: Tecnè srl - Committente: P.T.V. Programmazioni Televisive S.p.A. - II documento relativo al sondaggio sul sito: sondaggipoliticoelettorali.it o agcom.it

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