"È il quarto inverno della guerra, il più pesante di tutti, la guerra dura e le attività militari distruggono il paese". Yuriy Lifanse, responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Ucraina, descrive così a 'People - Cambia il tuo punto di vista' la situazione attuale, con intere regioni al buio e risorse sempre più scarse.
In tre anni di conflitto, Sant’Egidio ha distribuito tremila tonnellate di aiuti umanitari, gestendo cinque centri umanitari per sfollati a Leopoli, Ivano-Frankivsk e in tre quartieri di Kyiv, con 12.000 pacchi alimentari distribuiti ogni mese e tremila inviati al fronte.
Da Genova sono partiti quattro tir di aiuti anche grazie alle campagne di Primocanale.
"È molto difficile vivere in questa situazione"
"La gente ha sempre meno risorse, le fasce più fragili vivono nell’incertezza totale. Non sanno dove si troveranno domani - spiega Lifanse - noi abbiamo cinque centri di distribuzione che garantiscono assistenza diretta alle famiglie e invii alla linea del fronte. La Comunità raggiunge circa 500mila persone con aiuti alimentari mentre si stimano in due milioni coloro che hanno ricevuto medicinali con circa un milione di confezioni inviate.
Centinaia di persone hanno trovato una casa dove possono sperare nella pace e anche un sostegno psicologico per superare il trauma.
In tre anni di conflitto, Sant’Egidio ha distribuito tremila tonnellate di aiuti umanitari (Foto Comunità Sant'Egidio)"La comunità di Kiev soffre moltissimo"
A Kyiv, dopo settimane di allarmi, è passata la prima notte senza bombe inteso che un missile esplode nel tuo cortile, non sono fuochi d’artificio - avverte Lifanse - e i bambini mostrano segni evidenti di stress: "Piangono senza motivo, e sono nervosi ma quando vengono qui da noi trovano per qualche tempo un'oasi di pace".
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