
Ilaria Gavuglio, ex presidente ed ex direttrice generale di AMT Genova, licenziata "per giusta causa" a novembre ha deciso di dire la sua e di rispondere pubblicamente alle pesanti accuse che le sono state formalizzate.
Avvocato, è passato un po' di tempo. Che idea si è fatta di questa vicenda?
"Sono stata oggetto di licenziamento e inauditi attacchi mediatici. Non credo che sia mai successo che gli atti di un procedimento disciplinare di un'azienda fossero mandati contestualmente al lavoratore e alla stampa ancor prima che lo stesso procedimento fosse completato. Si possono ben comprendere quali realmente fossero i veri intendimenti se si considera che gli addebiti a me mossi (solo a me e non al Cda, a un revisore e al collegio sindacale) trarrebbero il loro convincimento da una relazione con più disclaimer ed esoneri di responsabilità che dati: diventa facile sospettare che si sia trattato di un attacco politico. Mi hanno accusato anche del piano tariffario adottato dall'azienda e condiviso con tutti gli enti coinvolti nonostante fossi stata nominata da pochi mesi. Svalutare quasi 100 milioni di credito dovuti dalle sanzioni è qualcosa che non comprendo e che di cui chiederò conto".
Il bilancio non è ancora stato certificato. Per ora i numeri sono ancora ballerini...
"No, non c'è alcun bilancio eppure sono stata licenziata. Il lavoro di Pwc è un lavoro di consulenza e che non prevede alcuna attività di revisione e valutazione dei numeri e infatti queste cifre che girano non sono certe e sempre variabili. Io come direttore generale ho analizzato questo documento e ho visto che la parte più importante che può anche determinare una variabilità dei numeri è quella sulle sanzioni da mancato titolo di viaggio che l'azienda ha notificato nel triennio per quasi 100 milioni".
Se aveste continuato voi che bilancio avresto chiuso?
"Non certo con i numeri che sento in giro, non so se in pareggio con pochi milioni di saldo negativo".
Le aziende di trasporto pubblico in Italia sono tutte in difficoltà. Come sta davvero Amt?
"Sono arrivata a dicembre 2022 e c'erano già problemi, non lo nascondo. Già nel 2016 gli amministratori della società riferivano di una criticità che è nazionale e che si è congelata con l'arrivo del Covid, da lì in poi le cose sono cambiate. Noi abbiamo puntato molto sul recupero dei mancati titoli di viaggio e mi chiedo perché non siano stati recuperati prima. Di sicuro Amt è carente di contribuzioni pubbliche, abbiamo sostenuto questa carenza con i fondi destinati dal Governo per la qualità dell'aria per le aziende virtuose. Per tenere in piedi un'azienda come questa servono intuizioni e tanto lavoro, serve trovare risorse dove possibile".
E sulla gratuità altre polemiche...
"I fondi che dicevo prima sono fondamentali per le casse e per convincere i cittadini sempre di più a prendere i mezzi pubblici".
Come facevate a pagare gli stipendi puntualmente?
"Usavamo le banche per avere a disposizione i soldi che magari avremmo dovuto incassare dallo Stato più avanti. Senza il sistema bancario non si va da nessuna parte".
Questo terremoto secondo lei ha spaventato le banche?
"Penso di sì".
C'è qualcosa che ha fatto e che non rifarebbe?
"Chi non lavora non sbaglia, ci mancherebbe. Ma posso assicurare di aver sempre lavorato con lealtà per il bene dell'azienda e lo dimostrerò".
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