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di Andrea Popolano

I sindacati sono stati convocati per questo giovedì 2 ottobre alle ore 11 presso il Comune di Genova per affrontare le diverse questioni legate al futuro di Amt, l'azienda di trasporto pubblico della città. La sindaca Silvia Salis ha programmato l'incontro per fare il punto della situazione. Intanto, i servizi di settembre sono stati garantiti grazie all'arrivo di un finanziamento di 8,5 milioni di euro. Sono numerosi i nodi sul tavolo di discussione. Al primo posto ci sono le incertezze legate al quadro economico di Amt, che necessità di circa 20 milioni di euro ogni mese per operare.

A questa criticità si aggiunge la questione sollevata dall'Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione). L'Autorità ha inviato una lettera al Comune in riferimento alla gestione dell'azienda, spiegando come l'affidamento dei servizi ad Amt in modalità "in house" si sia "dimostrata inefficiente, determinando la traslazione sulla finanza pubblica e sulla collettività del cattivo risultato di gestione". Un ulteriore tema in discussione è legato alla potenziale riduzione del servizio nel corso di questo autunno. A metà ottobre è attesa la presentazione del piano industriale da parte dei nuovi vertici di Amt, che hanno visto la nomina a presidente dell'ex sindaco di Savona, Federico Berruti. Nel frattempo, le gratuità di viaggio per gli over 70 e gli under 14 sono state prorogate fino al prossimo 30 ottobre.

Nella sua lettera l'Anac, criticando la gestione in house, ha di fatto suggerito al Comune di valutare tra le ipotesi anche quella dell'ingresso di soggetti privati nella gestione dell'azienda di trasporto pubblico locale. Ai sensi della legge Madia, un ente pubblico non può continuare a operare in house se la società partecipata presenta perdite.

Tuttavia, questa ipotesi viene respinta con forza dal segretario regionale Faisa Cisal, Edgardo Fano. "Siamo profondamente contrari all'idea di introdurre soggetti non pubblici. Anac non ha potere né di legiferare né di vincolare le scelte politiche - spiega Fano -. Prima di tutto, l'affidamento in house è una delle tre modalità previste dal regolamento comunitario. In secondo luogo quando si cita l'economicità non si intende solo il miglior risparmio, ma si parla anche del servizio erogato all'utenza e del suo contesto. Con l'ingresso dei privati sarebbero a rischio le linee collinari, ad esempio. I privati fanno prestazioni dove hanno utili e, nel trasporto pubblico, questo significa privilegiare le linee dove ci sono più passeggeri. Le linee deboli, invece, con l'ingresso dei privati verrebbero tagliate," conclude il segretario Faisa Cisal, il sindacato che rappresenta il 40% dei lavoratori di Amt.

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