La premessa, è d'obbligo: siamo ancora a metà estate e il tempo per recuperare c'è, ma al momento i numeri non sono così scoppiettanti. Anche in Liguria, come nel resto d'Italia, il turismo è al centro del battage perché, sotto l'ombrellone, c'è chi si rilassa e chi invece fa i conti con le proprie attività. La lunga estate del 2025 va suddivisa mese per mese, e allora partiamo da giugno. La premessa però, confermata dal presidente di Federalberghi Liguria Aldo Werdin, è che si stia attraversando un periodo leggermente in calo rispetto agli anni 2023/2024.
Italiani e americani, non è solo colpa della crisi economica
Il primo mese a cavallo con l'estate è andato bene, grazie anche alle temperature elevate e a un clima che si adattava al mare e ai weekend fuori porta, sia per gli italiani che per gli stranieri. La premessa quindi, era positiva: una partenza significativa per un anno che si pensava potesse ripercorrere la scia del precedente. "Giugno è iniziato bene, la stessa copia dell'anno scorso, quindi i presagi erano già molto positivi" spiega il presidente di Federalberghi Liguria Aldo Werdin. Da giugno a luglio, dove invece a farla da padrone è stato il maltempo, con quattro weekend consecutivi all'insegna della pioggia. "A luglio, invece, c'è stato un blocco dovuto principalmente alle condizioni meteorologiche che sono state veramente negative, perché su quattro weekend ne abbiamo avuti quattro con pioggia e previsioni non molto belle" ha aggiunto Werdin. Nel mese di luglio si è sentita serpeggiare la crisi già da qualche settimana, con la conferma di una diminuzione del turismo italiano. "Noi l'abbiamo imputato inizialmente al brutto tempo, però poi ci siamo accorti in questo mese di agosto, che normalmente è un mese nel marchio degli italiani, che c'è stato comunque un calo - ha aggiunto il presidente Werdin -. Stiamo avendo la conferma che il mese di agosto è un mese veramente in calo per le presenze di italiani". La colpa è della crisi economica? "Forse un po' sì, ma le cose stanno cambiando, perché stanno mutando anche le abitudini. Io lo sto vedendo, ma potrebbero essere quasi tutti gli albergatori che lo vedono, se hanno uno stabilimento collegato vedranno o avranno visto meno italiani che vanno a prendere il sole, meno italiani che affollano le spiagge, vedranno gli italiani che non vanno in spiaggia ma vanno a fare delle gite nell'Interland o a fare delle passeggiate, quindi un po' di crisi che c'è, un po' che si cambiano i gusti ed è chiaro che meno gente va in stabilimento balneare, meno gente consuma e fa fatturato nell'albergo che ha lo stabilimento, quindi questo si ripercuota sul totale" spiega Werdin. Gli italiani, in passato, andavano in ferie ad agosto, adesso invece preferiscono spezzettare e non concentrarsi solo su un mese l'anno. Si prediligono, sempre di più, mesi come settembre e ottobre, ove sia possibile.
Dall'ex Urss al sud America: ecco chi sono i nuovi turisti
Ad alzare le presenze, in Liguria, in questa estate 2025, ci stanno pensando gli stranieri, ma con qualche eccezione. "Loro ci stanno salvando - la premessa di Werdin -, ma gli americani stanno calando per due ragioni: il dollaro che si sta deprezzando e il problema dei dazi che coinvolgono gli Usa a causa delle loro problematiche economiche. Insomma, gli americani hanno più problemi, anche vedendoli ci si rende conto che sono meno allegri dell'anno scorso, quindi di conseguenza spendevano di più, adesso spendono meno, fanno girare in modo più contenuto l'economia". Gli americani sì, ma con parsimonia. Altro straniero in calando è il tedesco, e con lui l'inglese. Come i dazi possono influire sulle vacanze a stelle e strisce? "I dazi colpiscono e fanno riflettere quelle persone che sono coinvolte nel business, quindi per esempio gli imprenditori che importano dalla Cina, lavorano in Italia e poi esportano in America - commenta il presidente di Federalberghi Werdin -. Io ho avuto modo di parlare con alcuni clienti e sono molto in pensiero perché si ritrovano a rivedere i listini di vendita dei loro prodotti due o tre volte al giorno, perché c'è questa continua oscillazione dei dazi e quindi non hanno una bella visione, ottimistica, per il futuro". Numeri alla mano, al momento, con ancora davanti una decade di agosto e tutto settembre, le stime ci dicono che c'è un calo del 5-7% per quanto riguarda gli italiani e del 2-3% per gli americani. E con loro, a diminuire, è la spesa quotidiana in Liguria. Se americani, tedeschi e inglesi snobbano il Mar Ligure, a crescere sono i turisti provenienti dai paesi ex Urss come Ungheria, Romania, Bulgaria, Polonia, con un aumento percentuale delle loro presenze. "Non solo l'ex Urss, ma anche i sudamericani che quest'anno sono in leggero aumento rispetto all'anno scorso e sono legati ai nipoti e ai pronipoti dei bisnonni che magari prima erano liguri e si sono spostati in Argentina o in Brasile. "Si tratta del cosiddetto turismo delle radici e, aggiungo, ben venga" incalza Aldo Werdin. L'auspicio, quindi, è quello di recuperare il terreno perso ad agosto e settembre, traguardando anche ottobre, se il tempo (ovviamente) giocherà a favore.

IL COMMENTO
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