Attualità

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di Eva Perasso

Il 25 marzo 1911, negli stabilimenti della Triangle Shirtwaist Factory di New York, morirono più di cento lavoratrici, erano soprattutto immigrate, molte erano italiane. Fu il proprietario a sbarrare le porte e appiccare il fuoco, per impedire loro di continuare a scioperare. E' questo uno dei fatti di cronaca a cui viene attribuita l'origine della Giornata internazionale della Donna. Altri riconducono l'origine della Festa alla Rivoluzione di febbraio in Russia, nel corso della Prima Guerra Mondiale. Era l'8 marzo 1917 quando le donne di San Pietroburgo guidarono una grande manifestazione che reclamava la fine della partecipazione del Paese alla guerra e che fu la miccia della Rivoluzione russa di febbraio.

La prima volta in Italia

In Italia la Giornata della donna fu celebrata per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista. Il 16 dicembre 1977 le Nazioni Unite hanno riconosciuto l'8 marzo come "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale". Con questa risoluzione, l'Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e l'urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare l'appoggio a una piena e paritaria partecipazione alla vita civile e sociale del loro Paese.
In Italia alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l'8 marzo 1946, comparve per la prima volta la mimosa come fiore simbolo della festa. Un fiore spontaneo, diffuso in tutta Italia, che in qualche modo vinse il suo ruolo superando altre proposte: dai garofani alle orchidee.

No alla violenza economica

Tante le iniziative in Liguria e a Genova, che Primocanale ha raccolto e raccontato nel corso delle dirette. Manuela Caccioni del Centro antiviolenza Mascherona di Genova ricorda a Primocanale come "L'8 marzo è importante per valorizzare le donne, il lavoro delle donne, ma dobbiamo ricordare l'importanza dei centri antiviolenza a supporto delle donne nelle situazioni di violenza economica, quei casi in cui la privazione dell'accesso al mondo del lavoro diventa violenza. I centri antiviolenza esistono ed è un servizio gratuito". Il Centro invita a Busalla a uno spettacolo teatrale (Gli scariolanti, alle 21), e ricorda una mostra in passeggiata a Nervi al Bonfim con 15 artisti che esplorano le diverse sfumature dell’essere femminile.

Contro gli stereotipi del calcio femminile

ll Centro per non subire violenza di Genova, racconta a Primocanale Chiara Panero, propone per sabato 8 marzo una "partita amichevole e poi una tavola rotonda, per riflettere sugli stereotipi di genere soprattutto legati al calcio, sport ancora legato ai maschi ma che in realtà può essere scelto dalle ragazze. Per quello parleremo delle conquiste che già ci sono state". Appuntamento dalle ore 11 ai Giardini Luzzati.
Il Centro ha già ricevuto, da inizio anno, 91 richieste di aiuto a fronte di un anno - il 2024 - che si è chiuso con 550 richieste di aiuto.

Arte e informazione a De Ferrari

Wall of Dolls invece sabato 8 marzo colorerà di rosa Piazza De Ferrari a partire dalle ore 14. "Wall of dolls sceglie lo spettacolo come mezzo di comunicazione per promuovere una nuova cultura basata sul rispetto delle donne", spiega a Primocanale Cristina Zunino del direttivo. "Ci saranno arte e spettacolo, anche tanti presidi informativi, dai Carabinieri al 112, Amt, Polizia Locale, Croce Bianca e Croce Rossa tra questi. In serata Wall of Dolls organizza un cocktail party al circolo degli ufficiali di Via San Vincenzo a Genova".

Il ventennale delle donne latinoamericane

Sono tantissime anche le donne latinoamericane che vivono in Liguria: "Il Coordinamento ligure delle donne latinoamericane compie proprio quest'anno 20 anni sul territorio e festeggia sabato 8 marzo con una giornata a Castello d'Albertis a Genova con tanti interventi", spiega Gabriella Diaz dell'associazione. Il programma prevede laboratori interattivi, visite guidate, degustazioni e una tavola rotonda focalizzata sul ruolo delle donne latinoamericane nei diversi ambiti della società.

La staffetta da levante a ponente

Anche quest'anno sabato 8 marzo si corre la Staffetta Rosa, con partenza dalla stazione di Genova Nervi alle ore 9 e arrivo ad Arenzano alle 18. Organizzato da Orme Rosa, l'evento nasce per sostenere le donne che lottano per la parità di genere. E' possibile inserirsi nella corsa in qualsiasi momento del percorso.

Trenta eventi del Comune di Genova

Tra i programmi del Comune di Genova, pubblicati sul sito dell'amministrazione, 30 in tutto e iniziati già dai primi del mese, sabato 8 marzo in particolare si terrà nel pomeriggio "Genova e le sue donne", una visita guidata nel centro storico. Una seconda passeggiata "teatrale" verso sera sempre nel centro storico porta alla scoperta delle sue edicole. E in serata la Baistrocchi sarà protagonista al Teatro della Gioventù.

Il corteo di Non una di meno

Non una di meno ha invece organizzato un corteo che sabato 8 marzo parte alle 10.30 da via Fanti d'Italia - corteo presente a Genova come in tutta Italia - per arrivare ai giardini di Brignole dove si tengono concerti e momenti divulgativi. "La giornata della donna si trasforma in sciopero contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme. Perché non abbiamo nulla da festeggiare e molto da cambiare", si legge nella nota del gruppo. Il percorso prevede il transito da Fanti d'Italia, passando per piazza Acquaverde, via Balbi, Portello, piazza Corvetto, largo XII Ottobre, via XX Settembre, via Fiume con arrivo ai giardini di Brignole.

Mimose in fiore, simbolo della Giornata della donna in Italia

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